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Gli immigrati sono in continuo aumento. Ed è inutile negare che le industrie se ne servono sempre di più come manodopera, non solo perchè accettano di fare quei lavori sottopagati, precari e rischiosi che gli italiani non vogliono più fare, ma perchè li pagano pure di meno e non li mettono in regola. Niente regole, niente assicurazioni, solo precarietà.
Calcolando che la maggior parte dei lavoratori nei cantieri sono ormai extracomunitari, e calcolando l'alto numero di morti nei cantieri, indubbiamemente la maggior parte delle persone che ci lasciano le penne sono immigrati. Ma i TG ne parlano solo in caso i morti siano italiani. Raramente, giusto come contentino, parlano degli extracomunitari.
Ho letto cose sconcertanti in giro. Tutti parlano degli stranieri che non si vogliono integrare. Ma come fa una persona straniera ad integrarsi se dall'altra parte non trova altro che un muro? Si chiude in se stessa, nella sua solitudine, nel suo gruppo, dove perlomeno non è discriminata e vista male. E' un cane che si morde la coda: più discriminazione, più autoghettizzazione.
L'Italia è un paese di fresca immigrazione. Ma, fra venti o trent'anni, quando i figli e i nipoti degli immigrati si butteranno nel nostro mondo, che cosa gli riserverà il futuro? Forse solo altra emarginazione. Perchè non sono ne italiani ne stranieri. Sono dei paria.
Per non parlare poi dello sfruttamento minorile, che nella stragrande maggioranza si serve di piccoli lavoratori extracomunitari, che non verrano mai messi in regola e, o finiranno nel giro della criminalità o saranno costretti a tornare nel loro paese e nella loro miseria. Eh si: italiani, brava gente! Eppure anche noi siamo stati discriminati. In Beglio c'erano cartelli con questa scritta: "ingresso vietato ai cani e agli italiani". Adesso, per me, molti lo farebbero: ma sarebbe troppo razzista, e il razzismo è meglio celarlo. Ma del resto è già successo: un barista ha negato una consumazione ad un extracomunitario. Questo lo ha denunciato, ma tutto è finito nel nulla. Una donna è stata offesa con "sporca negra" da un tramviere, e il giudice ha stabilito che l'appellativo non era un offesa razzista. Forse, per lui, era un complimento. Chissà.
Alla prossima
P.S. quando i politici parlano di immigrazione, ne parlano in questo modo:
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1 comment:
Caro Blogger,
non trovando una mail alla quale risponderti,
e volendo proporti un servizio che
probabilmente Ti interesserà,
Ti chiedo di contattarmi a info@vascoblog.com
Ciao
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