E' un periodo particolare. La mia vita sta cambiando. Ogni secondo ci sono persone pronte a farmi sentire terribilmente in colpa per la mia scelta, additandomi come ingrata semplicemente perché me ne vado dopo essere stata praticamente mantenuta per tutti questi anni. Si, proprio così...sono un ingrata! Ma non ne voglio parlare ora. Vorrei dimenticare per una sera tutto quello che è successo in questi giorni. Voglio ridere...e scrivere post leggeri. Ho sempre amato Aldo Giovanni e Giacomo per la loro comicità frizzante. Ultimamente hanno perso colpi, i loro sketch sono sempre esilaranti. Eccone alcuni...
See ya...
P.s. a volte vorrei tanto avere una famiglia normale... :-(((
Ora ho finalmente deciso. E non torno più indietro. La, davanti a me, fino a pochi giorni fa, c'era il "point of no return". Ora l'ho superato. Ora o è il futuro o è il crack. Sono come un aereo che sta rullando sulla pista di decollo. Può solo decollare, non può più tornare indietro. O decolla o precipita. Non è che non ho paura. Ne ho tanta. Ma questa è una cosa che devo mettere in conto, come le difficoltà. E devo essere pronta a pagare. E non con i soldi. Sarebbe troppo facile. Ho bisogno di fortuna. Per questo ho inserito questa immagine: Speriamo mi porti fortuna See ya!
Fino a ieri si doveva andare in giro con la giacca invernale. Oggi invece è uscito il sole e fa così caldo che sembra che l'estate sia arrivata di botto e per poco non si deve andare in giro in canottiera. Ma io mi domando, domanda che naturalmente non avrà risposta, ma andare per gradi no? E poi non dovrei ammalarmi...ma porca puttana!
...ma che non sempre ti piacerà! O almeno, non a quelli che mi stanno vicino. In questi giorni il pensiero di quello che sto per fare mi attraversa sempre come un giavellotto. E le domande aumentano, si accavallano, mi perseguitano in qualsiasi momento della giornata. Le domande sono lecite no? E se stessi facendo un'enorme cazzata? E se quello che cerco non lo dovessi trovare? Parliamoci chiaro: in quattro mesi qui non ho trovato la benché minima fava (e scusate la volgarità). E questo dovrebbe far riflettere. E ho riflettuto. E se fosse colpa mia? E se non fossi adatta? Chi mi garantisce che la le cose andranno diversamente? E se perdessi tutto ciò che ho creato qui? E non sto parlando di lavoro visto che non ho fatto grandi esperienze qui, ma della cosa più bella e importante che mi sia capitata in tutta la mia inutile vita: la persona che amo e che mi sopporta da otto anni. Non lo voglio perdere. E in questi giorni ho addirittura pensato di lasciar perdere tutto, di andare a fare un lavoro di merda e sottopagato pur di stargli vicino e farlo felice. Sarei disposta a essere infelice e frustrata io, per vederlo felice. Ma questo, credo, non è giusto. Io non so più cosa è giusto e cosa sbagliato. Non so più se io sono quella sbagliata oppure no. Non so più nulla. Non ci capisco più nulla. E intanto il tempo stringe sempre di più. A volte maledico il fatto che abbia scelto di "perdere tempo" all'università invece di andare subito al lavoro. Adesso non avrei le possibilità per andarmene. A volte, poi, maledico le mie scelte. E' tutto un gran casino. O meglio, tutto ha un prezzo. Qualsiasi scelta comporta un prezzo che deve essere pagato. E non monetariamente. Sarebbe tutto troppo semplice. Ma con qualcosa di più grosso e prezioso. Maledetta vita... See ya
Ho aspettato un pò per postare le chiavi di ricerca di questo mese. Uno, perché avevo altre cose di cui parlare. Due, perché me ne sono dimenticata. Tre, perché mi sembrava noioso. Ma visto che ci sono molte persone che amano il loop e la ripetitività (nessuno di coloro che si trovano nella mia blog list ovvio) allora ho deciso di continuare con questo loop semi infinito. Allora, come al solito ecco le top tre: - mare: non ho ancora capito quale! - marilin morrow: questo/a deve imparare a scrivere questo nome o giuro che lo/la rintraccerò e lo/la fustigherò pubblicamente! - compleanno: anche qui...di chi? E poi... - cena candela: nel senso, una cena a base di candela? - cipollini emo: non lo so, magari ci sono - amici miei sessista: mah, più che sessista lo giudicherei uno spaccato degli anni settanta prima degli anni di piombo... - beccate nude al mare: io non le ho beccate: e tu? - canzone fine puntata house una famiglia: cosa? - draghi scoreggioni: oddio! - emotion porno con skype: - fare arrapare un cavallo: - inis con ricotta: non credo di essere buona con la ricotta - odio il mare: non sei l'unico/a - piacere osceno: questo è Angelo - sottotitolo the neverending story.1984.: non ha un sottotitolo - tokyo hotel estrogeni: può anche darsi, visto quando sono effeminati! - traduzione migliore working class hero: te la posso fare io (e che cacchio, potrò fare la sborona almeno una volta nella vita no?) - youtube ragazze col singhiozzo ubriache: non commento! And so on...Sembra che questo mese i degenerati e debosciati della rete che approdano su questo povero blog siano diminuiti (infatti non c'era topolino porno) ma la strada è ancora lunga... See ya
...Quando mai maturerò. Quando finalmente mi sentirò un'adulta e potrò andare in giro a testa alta, senza vergognarmi di quello che dico o faccio? Ho 27 anni. Età in cui molte mie coetanee hanno una famiglia, magari dei figli, un lavoro stabile. Io invece non ho un lavoro stabile, non ho una famiglia, non ho figli. Ogni volta che apro bocca mi sento un'idiota totale. Chiunque può dire cose più sensate di me. Quando maturerò? Quando dovrò smetterla di sentirmi idiota ogni volta che apro bocca. Ho voglia di maturare. Ho voglia di sentirmi adulta. Adesso sono solo una bambina troppo cresciuta. La cosa è frustrante. E non venitemi a dire che c'è gente più vecchia di me e molto più immatura!
E' successo ieri. Stavo navigando senza meta nell'immenso oceano che è il web. Stavo guardando a caso dei video di youtube, quando per uno strano richiamo ancestrale (forse attivato dalla vista delle sigle dei cartoni animati cantati da Cristina D'Avena quando io ero piccola) ho digitato, come se le mie mani si muovessero da sole, la parole "Bee Hive". E sono usciti dei video che mi hanno riportata indietro di almeno vent'anni. Mi riferisco a tutti coloro che anno almeno dai venticinque anni in su...ve li ricordate i Bee Hive e Licia? Ci andavo matta quando ero piccola! Non vedevo l'ora di tornare a casa da scuola (andavo alle elementari all'ora) per attaccarmi alla televisione e guardare quel telefilm che ha segnato la mia infanzia. Ripensandoci ora, a distanza di vent'anni e con la maturità adulta, era un telefilm di una mielosità assurda. Tutto bacetti, amore, buoni sentimenti. Insomma, un telefilm che oggi definiremmo "trash". Eppure ha segnato la storia della televisione e le menti di noi bambini di allora. Perché non era volgare, non era barbaro ed era in una dolce innocenza infantile che faceva tanto sognare i bambini. Anche le canzoni...testi semplici, innocenti. Ma con un sound meraviglioso. E poi parliamo degli attori! Persone semplice, ma capaci di fare il loro lavoro. Ed erano pure capaci di suonare gli strumenti! Pasquale Finicelli (Mirko), Manuel de Peppe (Matt) e gli altri, oggi hanno tutti un buon lavoro al di fuori delle luci della ribalta, anche se sempre nel mondo dello spettacolo. E hanno talento. Ripropongo alcuni loro video...un salto indietro nel tempo...per chi vuole tornare bambino, anche se per pochi minuti
( in questo video Satomi/pifferaio magico fa veramente ridere) Inoltre ultimamente sembra che i bee hive si siano riuniti. E ricantano le canzoni che hanno dato loro il successo...ma con la loro voce! Infatti per motivi tecnici gli attori furono doppiati con le stesse voci del cartone animato. L'attore che interpretava Mirko, quindi, fu doppiato nelle canzoni da Enzo Draghi, già cantante della sigla di Lupin III. Ecco inoltre un video della Bee Hive Reunion del 2005, apparso su sky. Bee Hive reunion
Visto il governo che dovremo sopportare per cinque anni, ho deciso di scrivere questa frase, che credo rispecchi a meraviglia la nostra desolata condizione di paese ignorante. Il che è una vera e propria contraddizione: viviamo nel paese più ricco di cultura e storia del mondo. Vengono da tutto il mondo per ammirare le nostre opere d'arte, per assaggiare la nostra meravigliosa cucina, per bere i nostri deliziosi vini e per imparare la nostra formidabile cultura e meravigliosa lingua. Eppure noi sputiamo su tutto ciò, su quello che ci ha reso celebri in tutto il mondo. Siamo il paese più ricco di cultura del mondo, e noi siamo un popolo di burini ignoranti (a parte quelle eccezioni che, o emigrano o rimangono in Italia a soffrire, e sono dei veri e propri eroi). Ed ecco perché mi sento il dovere di scrivere questa frase, in tre lingue, come monito per il periodo in cui siamo entrati, che sarà un quinquennio di imbarbarimento culturale, morale e intellettuale. Se avessi creduto in dio avrei detto "proteggici tu". Non ci credo, quindi evito la formula.
Un paese che nega la cultura, è un paese destinato a morire
A country that neglects culture, is a country destinied to die
Un pays qui néglige la culture, est un pays qui meurt.
...che prima o poi sarebbe successo. Era solo una questione di tempo. Io però pensavo, o meglio mi illudevo, che questo tempo fosse lontano. Ed adesso mi è piombato addosso come un fulmine a ciel sereno. Il mio vicino di casa ha quattordici anni. E da tamarro DOC, ha ricevuto il suo primo motorino. E stasera ha cominciato a strombazzare proprio sotto casa mia. Peee, peee, peee... Lui, fiero e tronfio, sul suo scooter nuovo fiammante, rigorosamente senza casco, scorrazzare su e giù per la via, impennando e pavoneggiandosi della sua figosità. Con la sua tipella, al massimo di tredici quattordici anni, con i pantaloni a vita bassissima e già truccata come le professioniste che si vedono spesso di sera, sulla statale che porta a Rho. Crescono troppo in fretta. E troppo in fretta imparano a strombazzare con il motorino. Maremma maiala! See ya
...Sono perfida. Sono sadica e perfida. E visto che sono sadica e perfida, oggi vi beccate me che decanto, in inglese e con l'alloro in testa a mo di Dante, il primo paragrafo tratto da "The Sisters", il primo racconto che apre la raccolta (o meglio il capolavoro) di James Joyce, "Gente di Dublino". Ecco, visto che sono perfida vi chiedo gentilmente di darmi un commento riguardo il mio modo decisamente particolare di pronunciare la nobile lingua inglese, ovvero con un disgustoso accento italo-americano. Ecco il file: The Sisters
...credessi in Dio. Mi metterei qui, pregherei per la mia anima e per la mia fortuna e mi sentirei bene. E forse riuscirei a fare quello che voglio fare. Non perché è dio che mi darebbe la forza. Ma perché la forza la troverei in me, pregando e credendo che sia dio a darmela. Aiutati che il ciel ti aiuta. Ma non credo in dio. Non prego. E sono qui a piangermi addosso, ormai convinta che non farò mai nulla nella vita e che non sono adatta a nulla a cui aspiro e sogno. Si, lo ammetto, oggi sono veramente depressa. E che mi sono resa conto che non sono capace di fare nulla. Sarebbe tutto più facile se credessi in dio... See ya!
P.S. Abbandoniamo per un pò la depressione per un annuncio. Oggi Aries, caro amico, compie gli anni. AUGURI...vecchio saggio!
Accolgo a braccia aperte l'invito di Tintaglia e faccio anche io questo giochino. E visto che il mio blog sta perdendo ascoltatori, a parte un desaparecido che si è fatto rivedere dopo mesi di silenzio con un nome nuovo, credo sia giusto ogni tanto fare qualcosa di divertente e non parlare sempre dei miei dubbi amletici. Quindi, ecco il regolamento del gioco: - indicare il link di chi vi ha coinvolti (fatto sopra); - inserire il regolamento del gioco nel blog (lo sto facendo); - citare sei cose che mi piace fare ( a momenti); - coinvolgere altre sei persone (ci provo); - comunicare l'invito sul loro blog (possono anche vederlo leggendo il mio). Quindi...si comincia! - Mi piace leggere sopra ogni cosa. Leggo qualsiasi cosa, in qualsiasi momento e in qualsiasi luogo. Non ho preferenze particolare, ma devo ammettere che detesto i romanzi spazzatura (e ultimamente vengono fuori come funghi dopo una settimana di pioggia) e i romanzi rosa (sembrano scritti con lo stampino); - Adoro scrivere, anche se ultimamente la mia mente è impegnata altrove. Infatti sono due anni che non riesco a scrivere un romanzo completo, ma in compenso ho scritto numerosi racconti; -Non riesco a resistere ai gamberi e gamberetti. E' più forte di me. Mi piacciono da impazzire: nella pasta, nel risotto, nel fritto misto. Se non sapessi che sicuramente farei indigestione, ne mangerei a chili; - Amo l'Irlanda. Ma questa cosa la sanno tutti. - Adoro la pittura di Caravaggio. Mi ispira un non so che di timore e reverenza. - Adoro collezionare libri antichi. Le loro pagine mi raccontano una storia che la storiografia ufficiale non narra. Se solo non fossero così cari... E adesso...a voi la palla! Chi posso "invitare"? Potrei invitare il Maestro per esempio, anche se non so se lo farebbe. Sweetie, che è da una vita che non aggiorna il suo bel blog. O anche lui, ovvero Qu. E ancora... Nani, anche se è già stata invitata da Mony. il roccioso pugliese, anche se non mi sembra tipo che fa queste cose. E per ultimo, ma non meno importante, du hängst, che visita sempre il mio blog e commenta sempre :-) Credo sia tutto See ya!
Sono partiti oggi a mezzogiorno. Mio padre e mia madre. Destinazione: un paese vicino a Ravenna. Motivo: asportazione di un tumore benigno sul nervo acustico dell'orecchio destro di mio padre. Niente di grave. Ma si poteva evitare. Erano anni che mio padre accusava quel problema all'orecchio sinistro. Acufeni, difficoltà a sentire, problemi vari. Il medico non faceva niente. Si limitava a dare dei semplici e blandi rimedi per il cerume. Che non c'era. Quello che non capisco...insomma, se una persona continua a venire da te accusando questi sintomi, e tu continui a dargli dei blandi rimedi che funzionano con l'otite ma l'otite non c'è...insomma, forse un pochettino dovresti, come dire, "insospettirti". E, magari, preparare un'impegnativa per una bella visita dall'otorino non sarebbe stata una cattiva idea. Forse, e dico forse, se questa visita l'avesse fatta tre anni fa la ciste che sicuramente aveva sul nervo acustico non sarebbe mutata in tumore benigno. E meno male che alla fine mio padre ha cambiato medico. Ne ha scelto uno molto più competente che lo ha mandato subito a fare la visita dall'otorino, che ha capito il problema. Tra esami vari e risonanza magnetica è venuta fuori la magagna. Forse se mio padre non avesse avuto l'ardire intelligente di cambiare medico, quel tumore avrebbe potuto tranquillamente diventare cancro. E arrivare al cervello. E portarselo via in pochi anni. Complimenti, signora medico! Lo stesso medico che, per dovere di cronaca, continuava a darmi farmaci inutili per la mia epistassi alla narice sinistra, liquidando la cosa con "è una semplice piaghetta". Col cazzo! Una vena aperta, altro che piaghetta! Ma lasciamo perdere che sennò divento scurrile, e non è il caso. See ya
La strada ti si para davanti. Un bivio. Una strada ti porta da una parte. L'altra in un'altra direzione. Ovvio. Entrambe hanno una probabilità di successo e insuccesso al 50 e 50. Nessuna delle due ti da probabilità di successo o insuccesso al 100%. Se fosse così, saprei già che strada prendere. Potrei scegliere la strada più "tranquilla" per così dire, anche se all'inizio so bene che cosa mi attenderà: umiliazioni, declassamenti, rospi grossi come macigni da ingoiare e nessuna certezza sul futuro. Se prendo l'altra, sarà più ardua: dovrò affrontare il trauma dell'allontanamento, dell'adattamento, anche qui rospi da mandar giù e anche qui assolutamente nessuna certezza del futuro. Forse una persona intelligente avrebbe scelto la prima strada. Ma io non sono intelligente e sto per scegliere la più difficoltosa. E la cosa è dura, difficile. Ogni volta che ci penso mi viene da piangere e mi viene l'ansia. Ma una cosa so: se non lo faccio potrei anche pentirmene. Come potrei anche pentirmi di averlo fatto. Ma in questo caso, almeno, potrei comunque e sempre rimediare. A volte vorrei tornare indietro nel tempo. Vorrei essere come un anno fa, tranquilla e rilassata, senza nessuna vera coscienza di cosa poteva riservarmi il futuro. Lavoravo per lavorare, pensando che dopo la laurea tutto sarebbe stato più facile. Sono cresciuta di anni in pochi mesi. E mi sono totalmente disincantata. Pensavo che certi lavori dequalificanti, umilianti e sotto pagati fossero per chi si arrendeva, ora mi rendo conto che sono una tappa obbligata, e forse una tappa che può pure durare anni, se non tutta la vita. Vorrei tornare come prima: tranquilla e spensierata. Non posso più. Se solo potessi conoscere il futuro... See ya
P.S. no, questo non è un pesce d'aprile. Magari lo fosse! E che sono veramente così rimpipalle e poco intelligente dannazione! :-P