Tuesday 1 April 2008

DECISIONI

La strada ti si para davanti. Un bivio. Una strada ti porta da una parte. L'altra in un'altra direzione. Ovvio. Entrambe hanno una probabilità di successo e insuccesso al 50 e 50. Nessuna delle due ti da probabilità di successo o insuccesso al 100%. Se fosse così, saprei già che strada prendere.
Potrei scegliere la strada più "tranquilla" per così dire, anche se all'inizio so bene che cosa mi attenderà: umiliazioni, declassamenti, rospi grossi come macigni da ingoiare e nessuna certezza sul futuro.
Se prendo l'altra, sarà più ardua: dovrò affrontare il trauma dell'allontanamento, dell'adattamento, anche qui rospi da mandar giù e anche qui assolutamente nessuna certezza del futuro.
Forse una persona intelligente avrebbe scelto la prima strada. Ma io non sono intelligente e sto per scegliere la più difficoltosa. E la cosa è dura, difficile. Ogni volta che ci penso mi viene da piangere e mi viene l'ansia. Ma una cosa so: se non lo faccio potrei anche pentirmene. Come potrei anche pentirmi di averlo fatto. Ma in questo caso, almeno, potrei comunque e sempre rimediare.
A volte vorrei tornare indietro nel tempo. Vorrei essere come un anno fa, tranquilla e rilassata, senza nessuna vera coscienza di cosa poteva riservarmi il futuro. Lavoravo per lavorare, pensando che dopo la laurea tutto sarebbe stato più facile. Sono cresciuta di anni in pochi mesi. E mi sono totalmente disincantata. Pensavo che certi lavori dequalificanti, umilianti e sotto pagati fossero per chi si arrendeva, ora mi rendo conto che sono una tappa obbligata, e forse una tappa che può pure durare anni, se non tutta la vita.
Vorrei tornare come prima: tranquilla e spensierata. Non posso più.
Se solo potessi conoscere il futuro...
See ya

P.S. no, questo non è un pesce d'aprile. Magari lo fosse! E che sono veramente così rimpipalle e poco intelligente dannazione! :-P

3 comments:

duhangst said...

Devi fare la scelta che senti più tua, in modo da non avere rimpianti in futuro, ci siamo passati tutti più o meno, non è facile ma si riesce a venirne fuori.

Sean MacMalcom said...

Concordo con DuHangst... :)

Anonymous said...

Beh, i tempi dei calessi sono passati, adesso anche se vai in America torni in 8-10 ore a casa. Nel senso, male che vada ogni 3 mesi puoi farti una settimana di vacanza a casa senza problemi (a me danno in Italia tra permessi e ferie 2 giorni al mese), e se ti trovi male dopo un annetto o due l'esperienza maturata potrà tornarti utile per fare un rientro decoroso a casa, probabilmente.
Tutta esperienza, anzi che stare a fare niente per mesi meglio fare qualcosa all'estero.
Il mio consiglio è: prendi e vai!

PS: presto spero di farlo anche io.
-- Maestro