Saturday 9 September 2006

PENSIERI FILOSOFICI IN SALSA CULE’: (2) FARE DEL BENE

Fin da piccoli ci inculcano in testa il fatto che bisogna “fare del bene”. “Così andrai in paradiso”, mi dicevano a catechismo. Sono la prima a dire che le opere benefiche sono la cosa più bella che l’umanità abbia mai creato. La cosa che mi fa credere che, se l’uomo è capace di compiere grandi azioni malvagie, è altrettanto capace di grandi azioni di bontà.

Bisogna però fare una precisazione: fare del bene è una gran bella cosa, ma con moderazione. Purtroppo è vero anche questo: a volte nel tentativo di fare del bene agli altri si fa il loro male.

Pensate forse che l’infibulazione alle bambine africane la pratichino perché vogliono il loro male? Pensate che la ragazza pakistana uccisa dal padre, pochi giorni, fa fosse stata uccisa perché il padre la odiava? E pensate forse che il colonialismo avesse delle radici di pura malvagità? Ebbene si, tutte queste azioni sono state commesse a fin di bene. A questo punto è lecito domandarsi che bene possa esserci. Nessuno! Ma lo scopo era questo.

Prima di fare del “bene” credo sia giusto attivare la materia grigia. Cercare di vedere oltre il proprio naso e cercare di mettersi nei panni dell’altro, anche se questi ci stanno stretti per motivi di taglia. Bisogna insomma fare un esame di coscienza e domandarsi: sto facendo la cosa giusta? Alla fine, questa persona mi ha chiesto di agire? E siamo sicuri che sia sulla buona strada? Se molte persone si ponessero anche una sola di queste domande, forse certe barbarie non verrebbero commesse.

Del resto i colonialisti colonizzarono i paesi africani per far loro “del bene”, perché consideravano la loro cultura “inferiore” e volevano dare loro la vera cultura, quella occidentale. Insomma “il fardello dell’uomo bianco”, che ha fortissime colorazioni razziste. Inoltre anche l’infibulazione ha origini “benigne”: impedire alle donne di provare piacere e quindi di essere ritenute, come dire, “puttane” (anche questo ha una forte tinta razzista).

Prima di fare buone azioni, bisognerebbe scendere dal piedistallo della propria egoistica superiorità razziale o sociale. Bisognerebbe aprire gli occhi, guardarsi intorno e capire che, se sei bianco o ricco, non per questo sei migliore degli altri. A volte il “lassez faire” è la più grande buona azione che un essere umano potrebbe compiere.

P.S. Un aggiunta dell'ultimo momento: domani (o forse anche stasera) un blog molto più divertente: l 'intervista ad un personaggio di spicco di questo blog: Francis il "mulo parlante".


Friday 8 September 2006

I NUOVI KU KLUX KLAN

Per chi non lo sapesse, i ku klux klan erano una setta razzista che predicava l’odio per cristiani ed ebrei e incitava alla segregazione razziale dei neri d’America. Una setta ormai morta in America.

Oggi ho letto un articolo on-line. Sono rabbrividita. Secondo questo breve trafiletto, il 60% degli italiani sarebbe contro l’Islam, perché considerato incompatibile con la democrazia. Non sapevo se continuare a rabbrividire fino a stasera o farmi una grassa risata.

Premettiamo che queste notizie sono sicuramente rimaneggiate. Ma anche se lo fossero, alla fine il loro scopo lo potrebbero raggiungere: instillare nelle menti degli italiani l’odio esasperato per i musulmani. Un odio in continuo aumento. Nascosto e ben mascherato. Proprio come i ku klux klan.

Se dici una bugia enorme e continui a ripeterla, prima o poi il popolo ci crederà”. Questa frase l’ha detta Joseph Goebbels. E per quanto egli fosse un criminale fanatico nazista, questa frase ha gettato le basi dei media moderni. I nostri media sono eredi di Goebbels, morto settant’anni fa per seguire il suo Führer. La loro propaganda è una propaganda neo-razzista tendente a far credere che, o la pensi come i cristiani occidentali, o sei terrorista. E visto che i musulmani la pensano diversamente, perché appartengono ad una cultura diversa che ha altre idee ed ideali non per questo condannabili, allora loro sono gli sbagliati. E noi i giusti. E noi dobbiamo difenderci contro i terroristi che vogliono destabilizzare la nostra democrazia e le nostre libertà. Dobbiamo schiacciare le loro libertà.

Non è possibile un dialogo tra due culture se una di queste si considera migliore e superiore all’altra. E forse è per questo che la cultura occidentale non è mai stata in grado di comunicare se non con la violenza, il razzismo, l’assimilazione forzata. Tutta la storia della cultura occidentale è pervasa da schiavitù, violenze psicologiche e fisiche, razzismo incontrollato. Non ho mai capito, sinceramente, perché la cultura cristiana occidentale dovrebbe essere migliore delle altre. Quando è ormai chiaro che non solo non è migliore, ma è anche la più stupida e insensibile, la più dispotica e incivile. Non esiste democrazia quando si schiacciano i diritti altrui. Non vi è libertà quando si impedisce a qualcuno di professare le sue idee, di lottare per la propria libertà. Non vi è civiltà quando gli innocenti vengono uccisi e torturati in nome di ideali sporchi di sangue. Non vi sarà mai la pace se la cultura occidentale non si renderà conto di ciò. Mi dispiace dirlo, non accadrà per qualche secolo.

Forse non accadrà mai.


Thursday 7 September 2006

PERSONE CHE HO CONOSCIUTO DA VICINO: (1) ANDREA ALIAS “IL MAESTRO”

Era una fredda sera di fine novembre ed io non sapevo che cavolo fare. Ho cominciato così a navigare in rete senza meta precisa, ma anche quell’attività cominciava ad annoiarmi alquanto. Allora ho avviato skype, un programma di messaggistica istantanea che avevo da poco scoperto. Ringrazio Beppe Grillo per avermi suggerito questo programma! Avendolo appena istallato, stavo cercando qualcuno con cui fare due chiacchiere, giusto per passare il tempo. Ho fatto una ricerca a caso ed è spuntato il suo nome tra i tanti, nello stesso modo in cui spunta un brufolo sul viso. Non so bene perché l’ho scelto. Credo per il messaggio con cui si descriveva. Era più o meno questo: “sono molto disponibile ad essere contattato. Chat testuale, per l’audio ho dei problemi. No a tironi/e rompipalle et simila”. Credo sia stata questa descrizione a farmelo andare a genio.

All’inizio abbiamo parlato veramente pochissimo. Anzi, alla nostra prima chat è sembrato addirittura freddo, quasi gli avesse dato fastidio che l’avessi contattato. Infatti, dopo il saluto, ha esordito così: “perché mi hai contattato?”. Forse altre ragazze avrebbero desistito considerandolo troppo freddo per un dialogo. E sinceramente, io che di solito sono timida e distaccata, ho attaccato discorso.

Stava facendo la tesi. Parlavamo poco. Poi, a partire da aprile, abbiamo cominciato a parlare. E li è emerso il suo vero lato: gentile, scherzoso, spumeggiante. Soprattutto paziente, visto che gli rompo le palle almeno una volta al giorno! :-p E poi è un gran mattacchione! Basta guardare il suo sito. Insomma, è una persona che trascina, che rende allegri. Forse uno troppo serio e che non lo conosce, visitando il suo sito o il suo blog, lo riterebbe uno sborone, anche un po’ volgare. Basta conoscerlo per rendersi conto del contrario.

Ho deciso di parlare prima di lui, perché è stato lui a spingermi ad aprire un blog. E solo il tempo dirà se è stata un’idea positiva o negativa! :-p E poi…lui è il Grande Maestro! L’uomo che salverà il mondo dall’ipocrisia rampante! E la sua grande genialità l’ha mostrata nella sua grande opera prima, pubblicata sul suo blog (link a fianco): “Le dodici fatiche di Ercole”. Difficile spiegare in un post tutto di lui. Basta visitare sito e blog per rendersene conto! :-D

L’ho incontrato, dopo mesi di chat serrata, a luglio. Sinceramente non mi ha stupito molto. Era come me l’aspettavo. Oltre che molto virile fisicamente, per via dei peli, l’unica cosa che mi ha stupito è stata la sua voce. Da un ragazzo come lui, grande e grosso, ci si sarebbe aspettati una voce profonda. In realtà ha una voce sottile e adolescenziale. Come il canto di un merlo (maschio ovviamente! :-p).

È stato un piacere conoscerlo. E spero che la nostra amicizia continui.

Tuesday 5 September 2006

PENSIERI FILOSOFICI IN SALSA CULE’: (1) GIUDICARE GLI ALTRI

Nessuno mi può giudicare, nemmeno tu”, cantava Caterina Caselli. A dire la verità, ogni essere umano dotato di intelletto, anche se minimo, è stimolato a dare giudizi su ogni cosa e ogni persona che incontra. Ma bisogna fare alcune distinzioni.

I giudizi, positivi o negativi che siano, dovrebbero essere frutto di un’attenta analisi e di una conoscenza, più o meno profonda, del soggetto. Ogni cosa o persona possiede varie sfumature che non sempre vengono colti al primo sguardo. A volte ci vogliono anni per poter formulare un giudizio esauriente su una persona o una cosa.

E qui arriva il nocciolo della questione: non sopporto coloro che danno giudizi affettati senza magari conoscere personalmente il soggetto o conoscendolo poco. I giudizi di primo acchito, infatti, sono nella stragrande maggioranza dei casi soggetti ad oscillazioni e variazioni. In poche parole, si cambia molto spesso idea. Io infatti tollero benissimo una persona che mi giudica male di primo acchito ma poi mi dice “ ora che ti conosco meglio, mi ricredo sul mio giudizio precedente”. Il brutto è che ci sono persone che si ritengono troppo intelligenti ed infallibili quanto il papa (che poi, ad essere franchi, nemmeno il papa è infallibile). Queste persone, tronfie come una trota appena pescata, vedono una persona e subito sono convinti di sapere tutto di lei. Eh si, è così che nascevano le malelingue di paese! In poche parole “l’abito fa il monaco”. Oltre ad essere sintomo di scarsa intelligenza è per giunta un comportamento di cattivo gusto.

Giudicare deve essere vista come un’arte. Ci vuole occhio clinico da coroner esperto e il tatto che userebbe un orefice nel maneggiare un diamante pregiato. È facile purtroppo rovinare un rapporto ancora sul nascere a causa di un giudizio affrettato come è altrettanto facile giudicare bene una persona che poi in realtà getterà la maschera e deluderà alquanto. “Mah, sembrava una così brava persona”: anche Hitler sembrava una così brava persona! Il carattere delle persone è troppo complesso per essere compreso al primo sguardo. A volte dipende anche da come una persona si atteggia. Molte persone hanno il difetto di atteggiarsi in modo sbagliato per timidezza o inesperienza, ma potrebbero poi rivelarsi migliori di molti altri più spumeggianti e spavalti.

Di persone che giudicano “at first glance” ne ho conosciute e purtroppo ne conosco molte. E ogni volta che parlo con questi individui, mi tocca alzare il gomito con il malox per via dell’acido solforico in eccesso che mi ritrovo nello stomaco. Ma del resto rinfacciare a queste persone il loro cattivo gusto o la loro intelligenza da trota sarebbe altrettanto sbagliato. E comunque, non è detto che con queste persone non si possa avere un rapporto. Come dicevo prima, non siamo o tutti neri o tutti bianchi. Focalizziamoci, per un attimo, anche sulle tonalità di grigio. Tutto prenderà un altro colore. Ed i rapporti umani, alla fine, non saranno pio così difficili o così superficiali come sembrano.


Monday 4 September 2006

Ed eccomi qua!

Ebbene si, un'altra aggiunta in questa giungla che si chiama web!
Diciamo che l'idea del blog è nata grazie al suggerimento di un amico. Da tempo partecipo con qualche post sul suo blog. E visto che sembra abbia una propensione allo scrivere, mi ha consigliato di aprirne uno io. "anche se non ti legge nessuno o poche persone" ha detto " lo potrai usare come sfogo".
Se devo essere sincera, di cose da dire ne ho molte. Anche se non tutti apprezzeranno quello che dirò, non importa. Del resto non si può assolutamente pretendere di piacere a tutti, ed il bello della vita è proprio avere amici, nemici, critici feroci e ammiratori.
Ma...aspettate un pò...mi sono dimenticata di presentarmi! Errore fatale! Spero mi perdoniate! :-P Comunque io mi chiamo Inis Fail. In irlandese significa "isola di pietra" (più o meno) ed è l'antico nome dell'Irlanda. E dall'Irlanda arriva questa foto. Sono le Cliffs of Moher. Non so voi, ma io provo una specie di presa al cuore a guardare questa foto. La considero estremamente poetica. Come poetica è la terra d'Irlanda, fonte di ispirazioni per i miei racconti. Eh già, perchè io mi diletto a scrivere racconti brevi e lunghi. Forse non vedranno mai la stampa, ma è un modo per liberarmi l'anima. Anche se il mio ingresso nel mondo letterario è avvenuto con una poesia pubblicata nel marzo di quest'anno su una rivista letteraria (Il Laboratorio del Segnalibro, giusto per informazione).
Per ora concludo qua. Spero che gli avventori del web abbiano modo di conoscermi. Non amo come molte persone descrivermi con termini lusingheiri o meno. Deve essere il lettore a decidere come sono. Secondo il suo punto di vista.
Per ora finisce qui. Un saluto.