Sicuramente molti lo sapranno già, specialmente coloro che visitano regolarmente il blog di Beppe Grillo. Comunque io riporto qui l'articolo pubblicato l'11 ottobre sul quotidiano on-line "La Rinascita". Anche perchè non so che cosa scrivere di meglio! :-( "Caos politico per il test antidroga a cui le Iene di Italia1 hanno sottoposto, a loro insaputa, cinquanta deputati, dal quale uno su tre è risultato positivo.
Caustico è stato Daniele Capezzone dei Radicali, da sempre schierato a favore della liberalizzazione delle droghe: “Io l’ho sempre detto”.
Più forcaiola Alessandra Mussolini, che ha invitato a fare i nomi, mentre Italo Bocchino (An), negativo al test, ha annunciato vie legali.
Casini ha parlato di una pessima trovata pubblicitaria.
Piero Fassino invece ha ironizzato: “Può darsi che così si faccia più in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze”.
Ma passiamo ai fatti: una Iena in borghese, nei giorni scorsi, ha avvicinato i politici e con il pretesto di un’intervista sulla Finanziaria ha fatto tamponare la loro fronte da una finta truccatrice.
Risultato: 16 onorevoli positivi sui 50 del campione analizzato.
Di questi, 12 avevano assunto cannabis e quattro cocaina.
Con questo scoop della iena Matteo Viviani (nel servizio comunque si sarebbe garantito l’anonimato ai politici coinvolti dalla singolare inchiesta), ieri sera, si sarebbe dovuta aprire la decima edizione del programma cult le Iene show, che è tornato in prima serata su Italia 1 con Cristina Chiabotto, Luca e Paolo.
Ma il Garante per la Privacy ha deciso di bloccare il servizio e ieri sera i politici hanno potuto dormire sonni tranquilli.
E la decisione del Garante per la Privacy ha scatenato le ire di Davide Parenti, ideatore e autore della famosa trasmissione: “Andiamo in onda da dieci anni rispettando la privacy di tutti, perfino dei guaritori filippini e dei ladri di motorini, figuriamoci quella dei deputati: protesto con amarezza. Abbiamo fatto decine di servizi in questi anni, cancellando sempre i volti delle persone coinvolte. Una delle nostre prime inchieste era sul mercato dei motorini rubati: ebbene, abbiamo trovato un ladro che vendeva un motorino quasi nuovo, ovviamente rubato, e perfino quello aveva il volto schermato. Per non parlare dei guaritori filippini, dal mio punto di vista veri gangster che speculano sul cancro, la paura della morte e la buonafede: neanche loro erano riconoscibili. Potrei continuare con le patenti false e gli infermieri che vendevano i morti alle agenzie di pompe funebri. E per finire con gli esempi, Amedeo Goria che fa le sue avances era stato schermato e la sua voce contraffatta. Poi si è scoperto, ma non a causa nostra. Ovviamente, anche questo servizio era stato costruito senza violare la privacy di nessuno. Pazienza”.
Evidentemente in Italia esiste una privacy di serie A per i parlamentari ed una, diversa, per tutti gli altri.
Il vero problema non è però quello della privacy, ma un altro, ben più grave e serio.
Coloro che in Italia detengono il potere legislativo in misura preoccupante violano le stesse leggi che magari hanno contribuito a far approvare.
Qui non deve esistere divisione tra proibizionisti e antiproibizionisti: ogni parlamentare ha diritto di operare secondo le proprie convinzioni, ma dovrebbe farlo nel rispetto della legge.
E soprattutto non dovrebbe esercitare il suo mandato parlamentare sotto i fumi della droga.
Un personaggio pubblico gode di molti privilegi, ma deve pure accettare qualche regola in più e comunque non può far piacere agli italiani sapere che parte dello stipendio dorato di questi signori finisce speso in droga, quando tante famiglie non arrivano alla fine del mese.
Non è poi giusto vedere tanta rigorosa difesa della privacy in questo caso mentre spesso la condizione di tossicodipendenza viene dichiarata e considerata aggravante per tanti piccoli “delinquenti”.
No, non va bene.
Un Calissano che si presenta la domenica pomeriggio in Tv per dire che ha abbandonato la droga viene accolto come un eroe, ma tanti ragazzi qualsiasi devono affrontare lo stesso percorso e, spesso da soli, lo devono fare con maggior eroismo. Non sentiamo alcuna mancanza della nuova figura del parlamentare disintossicato."
Dopo aver letto ciò, la domanda sorge spontanea: ma chi cavolo abbiamo come rappresentanti? Coloro che non vogliono legalizzare le droghe leggere ed usano droghe come la cocaina (o coccoina, come diceva Fantozzi)? Come si chiama questo atteggiamento? Ah, si, ipocrisia!
Ad ogni modo, visto come siamo conciati, quasi quasi io griderei come Totò: Vota Antonio! Sicuramente con Totò in parlamento saremmos stati meglio!
Alla prossima!
Tratto da: http://www.rinascita.info