...Ci deve essere SEMPRE qualcuno che vuole cambiarmi?
Perché non posso andare in giro vestita come voglio senza che qualcuno mi dia della stracciona?
Premettiamo...non vado in giro vestita come una stracciona. Adoro andare in giro con abiti comodi, scarpe da ginnastica e jeans. Non è vestirsi da straccioni. Per qualcuno lo è.
Quel qualcuno è mia nonna. Ha l'ossessione del fatto che io non sia "come gli altri". Lei vuole assolutamente che diventi "come gli altri", che mi vesta come la mia vicina di casa, che lei ha eletto a modello di eleganza e di femminilità.
La mia vicina ha la giacca con il collo di pelliccia...e anche io devo avere la giacca con il collo di pelliccia (e premettiamo io ODIO le pellicce!)
La mia vicina indossa la gonna da segretaria anni sessanta...anche io devo indossare la gonna da segretaria anni sessanta!
La mia vicina ha la borsa firmata...anche io devo avere la borsa firmata!
Già più volte si è offerta di darmi dei soldi per comprarmi scarpe col tacco modello signora cinquantenne, tailleurs modello segretaria del capo anni settanta e giacche con il collo di pelliccia. E io mi sono sempre rifiutata di accettare quel denaro. Uno perché non voglio che mia nonna mi dia dei soldi per i vestiti, vista la sua misera pensione di 600 euro al mese. E poi perché io non mi ci vedo proprio con quei vestiti.
"Se non ti vesti così nessuno ti prenderà a lavorare!". Che è pure un altro colpo bassissimo al mio bassissimo self-esteem, ma soprattutto una cosa non vera. Il datore di lavoro non guarda come mi vesto (a meno che, come mi è già capitato, non voglia solo il corpo, che serve a poco se non coadiuvato dal cervello) ma quello che posso potenzialmente fare. Quindi il datore di lavoro non mi scarterà perché indosso i jeans, scarpe comode, una comoda giacca a vento o una borsa non firmata. Ma vai a fargliela capire 'sta cosa!
Io sono quello che sono. E non ho alcuna intenzione di mostrarmi con una maschera, anche perché ad un colloquio di lavoro si accorgono se fingi e, se fingi, un punto negativo nella possibilità di assunzione.
Io non riesco a essere quella che non sono. Sarò anche paranoica, noiosa, incapace, immatura e ingenua, nonché una grande spaccabolle, ma sono così. E la gente mi deve accettare per quello che sono. Forse ho anche dei lati positivi, ma questi chiedeteli agli altri! :-P
Morale della favola: non riesco ad essere come gli altri sono. Sono diversa, e ne vado fiera. Non voglio una vita piatta come l'elettroencefalogramma di un cadavere, ma una vita che valga la pena di essere vissuta. E non voglio assolutamente vestirmi come gli altri, perché ognuno alla fine è speciale a modo suo. Anche se la paura di essere isolati fa si che tutti si conformino alle norme.
Puoi anche fare il conformista...ma ci sarà sempre qualcuno pronto a puntarti il dito contro e a criticarti. E sarai il primo a rimanere solo.
That's my humble opinion.
See ya
Perché non posso andare in giro vestita come voglio senza che qualcuno mi dia della stracciona?
Premettiamo...non vado in giro vestita come una stracciona. Adoro andare in giro con abiti comodi, scarpe da ginnastica e jeans. Non è vestirsi da straccioni. Per qualcuno lo è.
Quel qualcuno è mia nonna. Ha l'ossessione del fatto che io non sia "come gli altri". Lei vuole assolutamente che diventi "come gli altri", che mi vesta come la mia vicina di casa, che lei ha eletto a modello di eleganza e di femminilità.
La mia vicina ha la giacca con il collo di pelliccia...e anche io devo avere la giacca con il collo di pelliccia (e premettiamo io ODIO le pellicce!)
La mia vicina indossa la gonna da segretaria anni sessanta...anche io devo indossare la gonna da segretaria anni sessanta!
La mia vicina ha la borsa firmata...anche io devo avere la borsa firmata!
Già più volte si è offerta di darmi dei soldi per comprarmi scarpe col tacco modello signora cinquantenne, tailleurs modello segretaria del capo anni settanta e giacche con il collo di pelliccia. E io mi sono sempre rifiutata di accettare quel denaro. Uno perché non voglio che mia nonna mi dia dei soldi per i vestiti, vista la sua misera pensione di 600 euro al mese. E poi perché io non mi ci vedo proprio con quei vestiti.
"Se non ti vesti così nessuno ti prenderà a lavorare!". Che è pure un altro colpo bassissimo al mio bassissimo self-esteem, ma soprattutto una cosa non vera. Il datore di lavoro non guarda come mi vesto (a meno che, come mi è già capitato, non voglia solo il corpo, che serve a poco se non coadiuvato dal cervello) ma quello che posso potenzialmente fare. Quindi il datore di lavoro non mi scarterà perché indosso i jeans, scarpe comode, una comoda giacca a vento o una borsa non firmata. Ma vai a fargliela capire 'sta cosa!
Io sono quello che sono. E non ho alcuna intenzione di mostrarmi con una maschera, anche perché ad un colloquio di lavoro si accorgono se fingi e, se fingi, un punto negativo nella possibilità di assunzione.
Io non riesco a essere quella che non sono. Sarò anche paranoica, noiosa, incapace, immatura e ingenua, nonché una grande spaccabolle, ma sono così. E la gente mi deve accettare per quello che sono. Forse ho anche dei lati positivi, ma questi chiedeteli agli altri! :-P
Morale della favola: non riesco ad essere come gli altri sono. Sono diversa, e ne vado fiera. Non voglio una vita piatta come l'elettroencefalogramma di un cadavere, ma una vita che valga la pena di essere vissuta. E non voglio assolutamente vestirmi come gli altri, perché ognuno alla fine è speciale a modo suo. Anche se la paura di essere isolati fa si che tutti si conformino alle norme.
Puoi anche fare il conformista...ma ci sarà sempre qualcuno pronto a puntarti il dito contro e a criticarti. E sarai il primo a rimanere solo.
That's my humble opinion.
See ya
4 comments:
Non credere le nonne sono tutte uguali. :-)
Mi ricorda mia madre: "Adesso sei un uomo sposato, non devi più vestirti con i jeans altrimenti che brutte figure farai?"
O.O
Vestiti come preferisci, ignora il resto; solo perchè, ti dico, vestirsi come gradiamo influenza l'umore di tutta la giornata.
Io avevo un collega (è uno dei pochi ad aver perso la denominazione di "amico") che mi predicava perchè o mi vestivo da zoccola (secondo lui) o da bambina (secondo lui). Dovevo vestirmi come la moglie, immagino. E, nota bene: secondo mia madre e mia nonna mi vesto da suora...
"Ma chi t'ha comprato quella roba?!"
"Mia madre."
Alla fine, quando entravo in un camerino non badavo più a cosa mi piacesse, o piacesse a Larry, ma a cosa mi avrebbe detto lui. Terrificante.
Azusa
O.O
Alla fine delle superiori decisi di farmi crescere i capelli. Fino a quel momento li avevo sempre portati corti corti, ma non li sentivo miei, non li sentivo parte del mio carattere.
Li feci crescere, abituandomi a tutte le scomodità del caso (quanto cazzo ci si mette ad asciugarli?!).
Al termine dell'università tutti mi continuarono a ripetere "Devi tagliarti i capelli. Nessuno ti assumerà con i capelli lunghi.".
In questo momento ho i capelli lunghi, sciolti perché l'elastico mi stava dando fastidio, non mi rado da quattro giorni, indosso jeans da 10.000 lire (sì, lire... li avevo comprati quando ancora c'erano le lire), scarpe da ginnastica, una t-shirt ed una felpa presa in una bancarella cinese al mercato.
Forse non sarò candidato al ruolo di presidente del consiglio, ma intanto sono vestito come minchia voglio e nessuno mi dice nulla.
Anzi, il fatto che ho i capelli lunghi è l'unico dettaglio che mi distingue dagli altri, tanto che anche il presidente nel parlare di me al mio capo, invece di chiamarmi "coso" come fa con tutti gli altri mi chiama "capellone". :)) Gli ho dato un modo di distinguermi... ;)
Morale: vivi la tua vita come ti pare... e soprattutto vestiti come più ti piace.
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