Speranza…è una parola come tante
Ma riempie le giornate di un profuso profumo fruttato
E colora il cielo di una tenue tinta vitale
Speranza è quella cosa che permette di vivere
Anche quando ci si rende conto
che la vita non esiste
Speranza, un miele amaro
Su lingue che hanno fame di dolcezza
Linfa vitale per cuori ormai morti
Speranza, la fine di ogni ostilità
Sangue benedetto su teste infami
Speranza, di poterti rivedere
Abbracciare, impossibilità di comunicare
Questo mio dolore…
Alla prossima!
2 comments:
Bella, ma a chi è dedicata?
Triste. Molto triste. Bella ma triste.
In un primo momento, in una spinta di ottimismo gratuito volevo "criticare" la visione tanto cupa che offri della speranza. Poi ho preso il vocabolario ed ho guardato...
- "stato d’animo di attesa fiduciosa nel compimento imminente o futuro di un evento, nel raggiungimento di uno scopo, ecc."
- "vaga aspirazione al bene, alla felicità"
- "sentimento di fiducia e aspettativa riposto in una persona | estens., persona amata in quanto oggetto di un sentimento esclusivo e totale"
... ed allora mi sono detto: se la nostra lingua descrive in questo modo la speranza, dove... come vi puo' essere ottimismo nella stessa?
"attesa fiduciosa", "vaga aspirazione", "fiducia ed aspettativa"... non lascia alcuno spazio all'ottimismo. Anzi, rende ogni speranza vana, ogni speranza stupida.
Ma, personalmente, se alla vita togliessi la speranza, la speranza che viene incarnata nei sogni, nei desideri, nelle passioni, toglierei tutto cio' che mi rende quello che sono, eliminerei me stesso.
Forse sono stupido, ma (citando le tue parole) desidero continuare a nutrirmi di quel miele amaro... perche' senza questa linfa vitare il mio cuore sarebbe morto. Forse lo e' gia', ma finche' la linfa lo tiene vivo, potro' sopravvivere.
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