Visto che sono una gran rompimaroni, ho deciso di dire la mia anche su questo argomento, senza contare che anche io, come assidua frequentatrice della rete, potrei essere soggetta a certi tipi di "scortesie".
La prima a parlare di questo argomento è stata Mony76, dovequi ha scritto per la prima volta di alcune "irregolarità" in rete, ovvero censura.
Si è sempre creduto, anzi l'ho sempre creduto anche io, che la rete fosse un luogo libero, dove si potesse dire tutto ciò che si voleva, senza dover incappace in censure assurde o dover leccare i piedi al potente di turno e sollazzarlo come meglio egli/essa vuole. Invece, sembra proprio che, se ti vuoi immanicare con delle istituzioni, in questo caso un concorso di "La Stampa", bisogna solo tacere e fare finta di niente.
Non ho capito molto bene cosa è successo. Ma il Maestro nel suo blog ha parlato in modo più chiaro di questa vicenda. Sembrerebbe per un concorso, dove in realtà avrebbero vinto delle persone già note, e non degli esordienti totali. Sempre sulsuo blog si possono leggere tutti i dettagli.
La mia opinione è sempre la stessa: quando si ha a che fare con le istituzioni, statali o private che siano, bisogna rendersi conto che vincono sempre quelli che sono più conosciuti. Nel caso poi dei giornali, che ben si sa quanto siano servili ai padroni, non si può pretendere certo di perdere e poi esprimere liberamente le proprie idee senza essere censurati. Le persone che sono state censurate avevano tutti i diritti di far notare le irregolarità nel concorso. Ma proprio la loro onestà li ha puniti. Perchè qui non c'è posto per l'onestà, ma solo per chi lecca meglio il culo o apre meglio le gambe.
Insomma, in rete c'è libertà, ma bisogna stare alla larga da ciò che ha contatti con le istituzioni...è sempre così...
Per finire vorrei citare una frase presa da "1984" di Orwell, che suona più attuale che mai:
"Freedom is slavery" ovvero "la libertà è schivitù", perchè se si è liberi di dire la verità, i bugiardi saranno costretti al silenzio. Bisogna far tacere la grossa, scandalosa verità.
Alla prossima
Alla prossima!
P.S. Ringrazio Mony76 e il Maestro per avermi dato lo stimolo per vomitare come al solito i miei pensieri deliranti...
La prima a parlare di questo argomento è stata Mony76, dove
Si è sempre creduto, anzi l'ho sempre creduto anche io, che la rete fosse un luogo libero, dove si potesse dire tutto ciò che si voleva, senza dover incappace in censure assurde o dover leccare i piedi al potente di turno e sollazzarlo come meglio egli/essa vuole. Invece, sembra proprio che, se ti vuoi immanicare con delle istituzioni, in questo caso un concorso di "La Stampa", bisogna solo tacere e fare finta di niente.
Non ho capito molto bene cosa è successo. Ma il Maestro nel suo blog ha parlato in modo più chiaro di questa vicenda. Sembrerebbe per un concorso, dove in realtà avrebbero vinto delle persone già note, e non degli esordienti totali. Sempre sul
La mia opinione è sempre la stessa: quando si ha a che fare con le istituzioni, statali o private che siano, bisogna rendersi conto che vincono sempre quelli che sono più conosciuti. Nel caso poi dei giornali, che ben si sa quanto siano servili ai padroni, non si può pretendere certo di perdere e poi esprimere liberamente le proprie idee senza essere censurati. Le persone che sono state censurate avevano tutti i diritti di far notare le irregolarità nel concorso. Ma proprio la loro onestà li ha puniti. Perchè qui non c'è posto per l'onestà, ma solo per chi lecca meglio il culo o apre meglio le gambe.
Insomma, in rete c'è libertà, ma bisogna stare alla larga da ciò che ha contatti con le istituzioni...è sempre così...
Per finire vorrei citare una frase presa da "1984" di Orwell, che suona più attuale che mai:
"Freedom is slavery" ovvero "la libertà è schivitù", perchè se si è liberi di dire la verità, i bugiardi saranno costretti al silenzio. Bisogna far tacere la grossa, scandalosa verità.
Alla prossima
Alla prossima!
P.S. Ringrazio Mony76 e il Maestro per avermi dato lo stimolo per vomitare come al solito i miei pensieri deliranti...
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