Monday 27 August 2007

EL ALAMEIN


Devo ammettere che, quando questo film uscì al cinema, non andai a vederlo pensando che fosse il solito film dove i soldati vengono visti come eroi e martiri. Poi lo vidi in televisione, e ancora in DVD e dovetti ricredermi.
E' un film che narra di una storia poco conosciuta, una delle tante che costellano lo scenario drammatico della seconda guerra mondiale. La seconda battaglia di El Alamein si svolse tra il 23 ottobre e il 4 novembre del 1942. Fu una guerra in cui l'esercito italo-tedesco subì una delle grandi sconfitte che culminerà con la resa dell'Italia nel settembre del 1943 e la sconfitta definitiva della Germania.
Si è scelto di narrare di un battaglione poco conosciuto: la divisione Pavia. Si è scelto di narrare le loro vite in una guerra di logoramento che ha portato ben 9.000 soldati a morire nelle sabbie del deserto e 35.000 prigionieri che sono stati sicuramente i più fortunati. Si è scelto di mostrarli come uomini, e non come eroiu. Come persone che avevano tanta voglia di vivere, e che contro la loro volontà sono stati costretti a morire.
LA TRAMA
El Alamein, egitto, ottobre 1942. Il giovane volontario universitario Serra viene mandato nel battaglione della Pavia. Lui, giovane studente universitario pieno di entusiasmo, conosce solo il lato "glorioso" della guerra, e se si arruola come volontario è solo perchè vuole entrare trionfalmente ad Alessandria, come Mussolini continuava a ripetere in quel periodo. Ma arrivato al fronte si rende conto che le cose sono totalmente diverse. Fame, sete, caldo torrido di giorno e freddo intenso di notte, cibo scandente, acqua che puzza di nafta, morte. Comincia ad imparare la dura vita in prima linea, e apprende dei "tre miracoli" riservati a ciascun soldato, e come rendersi conto quando qualcuno verrà ucciso ("gli si allunga il naso, e le orecchie si fanno trasparenti, come carta velina"). Quando arriva la battaglia, quella vera, e soprattutto la sconfitta, è lasciato da solo in mezzo al deserto, abbandonato, come migliaia di altri commilitoni.
Ecco il trailer:

IL MIO GIUDIZIO:
Un film assolutamente da vedere. Di scene di guerra ce ne sono poche, e non particolarmente cruente. Ma quello che emerge è il lato umano, la speranza, la paura, la rassegnazione di giovani uomini con tanta voglia di vivere che furono costretti a morire a causa della disorganizzazione e dell'egoismo dei superiori. Un film toccante, profondo.
Ad El Alamein è stato eretto, alla fine degli anni '50, un sacrario che contiene le spoglie dei 9.000 caduti in guerra, di cui 1300 rimasti ignoti.
L'ingresso del Sacrario.
Targa commemorativa all'ingresso.
Altra targa commemorativa.
Il Sacrario vero e proprio.
I soldati noti...
...e gli ignoti
Ancora una targa.
Quando vedo queste cose vengo presa dalla tristezza e dalla rabbia insieme. E mi viene in mente una frase che ho letto sul monumento di Gorla dedicato alle piccole vittime della scuola del 1943: "E vi avevo detto di amarvi come fratelli"...
See ya :-(


1 comment:

Anonymous said...

Inutile dire che considero questo film prenotato da vedere da dopo la tua recensione. Rispetto a quando me lo avevi accennato, leggendo e vedendo il trailer mi sono ricordato di quando lo avevano mostrato al TG... in effetti non mi aveva entusiasmato tanto l'idea perche' lo reputavo essere il classico film alla Legione Straniera. Ma dopo il tuo parere positivo non manchero' di vederlo... :)

Grazie!!!