Oltre alla violenza negli stadi (cosa che, siamo sinceri, esiste da una vita ma non si sono mai trovati provvedimenti adatti a farla smettere definitivamente) un'altra grave "emergenza" degli ultimi periodi è il fenomeno del bullismo. Bullismo violento, esagerato, dove branchi di piccoli stupratori abusano oscenamente delle compagne di scuola e poi, tronfi, fanno video e li distribuiscono in rete. Il bullismo esagerato del 21 secolo. Quello che i quotidiani ci fanno credere.
In realtà, come sempre capita in Italia, ci si accorge di certi fenomeni solo quando questi diventano più visibili.
Il bullismo è un fenomeno che è sempre esistito. Forse, e dico forse, ultimamente è un pelino aumentato, ma non è certo mutato come muta un virus. I fenomeni di cui parlano alla televisione, violenze su disabili e stupri inumani, sono solo lo 0,0001% dei fenomeni di bullismo. In poche parole, un'inezia. Ma i giornalisti, che hanno ben assimilato la lezione di Flaubert di prendere un evento e portarlo all'estremo, dipingono ora questo fenomeno a tinte nerissime e lo paragonano al peggiore dei crimini.
Il bullismo di tutti i giorni è un fenomeno infido, subdolo ma soprattutto sottile. Il bullismo comune si avvale di leggere minacce, piccole violenze, innocue prese per i fondelli, al fine di spingere la vittima a fare quello che si vuole. Quelli che vengono presi di mira sono sempre quelli che nella mia scuola venivano soprannominati le "amebe": soggetti all'apparenza fragili all'estremo, innocenti, timidi. Il bullo, per sua natura vigliacco e fortemente insicuro, ha bisogno di prendersela con qualcuno per mostrare la sua forza. E chi meglio di questi soggetti, che non si ribellano mai? ( o almeno sembra). E anche se si dovessero ribellare, si trova sempre un'altra "ameba" da sottomettere ai propri ordini!
Ora che il bullismo è approdato online, ovviamente, tutti si sono accorti del problema e sprecano valanghe di parole inutili su come risolvere il problema. Il problema non si rivolve, punto e basta. Perchè il governo e coloro che stanno ai vertici sono troppo lontani dalla realtà per poter comprendere veramente il disagio giovanile e poter porre un freno a tutto ciò.
Il bullismo è una sorta di iniziazione e di passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Il periodo più brutto della vita viene vissuto da alcuni in questo modo. Il bullismo, per la maggior parte, è un fenomeno non criminale. L'unica cosa che si può fare è aiutare le vittime a reagire, a liberarsi dalla morsa. Leggi stupide e inutili non sono necessarie. Gli esempi estremi sono assolutamente rari e non sono sintomo del bullismo comune. Piantiamola, per una volta nella vita, di vedere violenza ovunque solo per vendere qualche copia in più dei giornali! Apriamo gli occhi, svegliamoci e guardiamoci in giro. Invece di subire passivamente, si può reagire. Prendiamo un caffé e svegliamoci. E' tardi!
Alla prossima.
In realtà, come sempre capita in Italia, ci si accorge di certi fenomeni solo quando questi diventano più visibili.
Il bullismo è un fenomeno che è sempre esistito. Forse, e dico forse, ultimamente è un pelino aumentato, ma non è certo mutato come muta un virus. I fenomeni di cui parlano alla televisione, violenze su disabili e stupri inumani, sono solo lo 0,0001% dei fenomeni di bullismo. In poche parole, un'inezia. Ma i giornalisti, che hanno ben assimilato la lezione di Flaubert di prendere un evento e portarlo all'estremo, dipingono ora questo fenomeno a tinte nerissime e lo paragonano al peggiore dei crimini.
Il bullismo di tutti i giorni è un fenomeno infido, subdolo ma soprattutto sottile. Il bullismo comune si avvale di leggere minacce, piccole violenze, innocue prese per i fondelli, al fine di spingere la vittima a fare quello che si vuole. Quelli che vengono presi di mira sono sempre quelli che nella mia scuola venivano soprannominati le "amebe": soggetti all'apparenza fragili all'estremo, innocenti, timidi. Il bullo, per sua natura vigliacco e fortemente insicuro, ha bisogno di prendersela con qualcuno per mostrare la sua forza. E chi meglio di questi soggetti, che non si ribellano mai? ( o almeno sembra). E anche se si dovessero ribellare, si trova sempre un'altra "ameba" da sottomettere ai propri ordini!
Ora che il bullismo è approdato online, ovviamente, tutti si sono accorti del problema e sprecano valanghe di parole inutili su come risolvere il problema. Il problema non si rivolve, punto e basta. Perchè il governo e coloro che stanno ai vertici sono troppo lontani dalla realtà per poter comprendere veramente il disagio giovanile e poter porre un freno a tutto ciò.
Il bullismo è una sorta di iniziazione e di passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Il periodo più brutto della vita viene vissuto da alcuni in questo modo. Il bullismo, per la maggior parte, è un fenomeno non criminale. L'unica cosa che si può fare è aiutare le vittime a reagire, a liberarsi dalla morsa. Leggi stupide e inutili non sono necessarie. Gli esempi estremi sono assolutamente rari e non sono sintomo del bullismo comune. Piantiamola, per una volta nella vita, di vedere violenza ovunque solo per vendere qualche copia in più dei giornali! Apriamo gli occhi, svegliamoci e guardiamoci in giro. Invece di subire passivamente, si può reagire. Prendiamo un caffé e svegliamoci. E' tardi!
Alla prossima.
1 comment:
Suona vero quello che dici...
Ma mi aspettavo un post (o un commento) al fatto del poliziotto. :) Ricordi cosa mi avevi detto?
Su questo hai detto praticamente tutto. Per alcuni risultare vittima è proprio un inferno... ma a volte la situazione non cambia negli anni, soprattutto da parte del bullo. Cresce, fa finta di essere maturo, e poi si comporta da idiota... a volte fan così anche i non ex-bulli però.
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