Sunday 27 May 2007

LA LEZIONE DI PSICHE E CUPIDO

Era circa questo periodo qui, di un anno fa però, quando lo lessi. Mi stavo apprestando a sostenere l'ultimo esame della mia carriera universitaria. Era letteratura francese III. Ricordo che lessi "Les amours de Psyché et de Cupidon" che tradotto in italiano è "Gli amori di Psiche e Cupido".
Premettiamo che questa favola morale, scritta da Jean de la Fontaine nel 1669, ha origini ben più antiche. Si rifà infatti alla favola di Apuleio, nonchè a molte trasposizioni popolari e alla mitologia classica.
La storia è semplice: Psiche è una giovane principessa la cui bellezza è qualcosa che nessuno ha mai visto sulla faccia della terra. Questa cosa infastidisce Venere, dea bella bellezza, perchè si sente spodestata del suo ruolo di dea e perchè gli uomini invece di adorare lei adorano la bellezza di Psiche. E' per questo motivo che obbliga i genitori della ragazza ad abbandonarla su una rupe brulla dove essa aspetterà "il mostro che sarà il suo sposo". Ma questo mostro nient'altri è che un "mostro" di bellezza: il figlio di Venere, Cupido dio dell'amore.
La giovane vive in un palazzo immenso (per la bellezza La Fontaine si ispira a Versailles) circondata da ninfe e da semidei. Ha tutto ciò che vuole, ricchezze e bellissimi abiti, ma non deve mai guardare in faccia il suo sposo. E un giorno, istigata dalle sorelle gelose della sua ricchezza, illumina il volto di Cupido e gli brucia una gamba con l'olio della lampada. Da quel momento inzia per lei un periodo di calvario. Viene anche catturata da Venere, che la fa frustrare e poi la obbliga a baciare le mani di coloro che l'hanno martoriata. Verrà anche mandata negli inferi, dove Proserpina le consegna uno scrigno che lei apre e che le colora il volto di nero, trasformandola in una "bella mora". Ora che quella bellezza che aveva affascinato molti uomini è nascosta sotto il velo nero, Psiche vuole celarsi all'umanità. Ed è in quel momento che Cupido ritorna da lei, e la fa dea dell'Olimpo.
Molte sono le morali di questa storia. Anche se all'apparenza banale, questa favola, come tutte quelle di La Fontaine, nasconde una satira e una critica corrosiva alla società dell'epoca. Non avendo mai perdonato al re il fatto che abbia fatto arrestare il suo mentore Fouquet (non perchè avesse tramato contro il Re Sole, ma solo perchè la sua ricchezza oscurava la "gloria" di Luigi XIV), La Fontaine lo critica aspramente, ma in modo sottilmente velato, che solo un lettore attento può comprendere.
Oltre alla critica del re, anche la critica del costume. In una società come la sua, che non differisce molto dalla nostra, dove tutto è apparire, invida e malelingue, solo il celarsi dal mondo senza però staccarne radici, solo creandosi un proprio universo silenzioso può salvare dalla pazzia. Solo creandosi una propria identità lontano dagli altri, si può trovare la felicità. Fino a quando Psiche è vogliosa di mostrare le sue ricchezze e la sua felicità agli altri, non è felice e la sua caduta si approssima. Ma quando impara a comprendere cosa vuole veramente, allora li arriva la vera felicità e il vero amore per Cupido, che si fa uomo per amore di lei.
Favola morale, lontana nel tempo ma molto vicina a noi. Troppe volte ho visto persone disposte anche a fare idiozie pur di essere al centro dell'attenzione. Perchè per queste persone, prive di identità, essere sotto gli occhi di tutti è la sola cosa che le rende vive. Se dovessero perdere l'attenzione della gente, cosa che capita sempre prima o poi, si sentirebbero morte.
Al contrario, chi accetta di vivere appartata, legata alla società ma mai dipendente da essa, allora trova il proprio equilibrio e la propria felicità.
Forse sono vaneggiamenti di una pazza, ma è quello che penso. Ho passato la mia vita a fare l'ombra, a non essere notata da nessuno, e mi sono creata uno spazio personale in cui vivere. La società mi serve per comunicare, per dire quello che penso, ma non sono dipendente dagli altri. E' meglio farsi notare da pochi, che umiliarsi davanti a tutti pur di avere la loro attenzione.
C'è qualuno che ha un'opinione diversa e la vuole esprimere?
See ya!

1 comment:

Anonymous said...

ma da dove viene tutta questa cultura classica?