Tuesday 30 January 2007

DESCRIZIONE DI UNA STRAFICA

Oggi, tempo permettendo, ho deciso di postare due post: uno serio e uno faceto. Comincerò con quello faceto, giusto perchè è la pausa dopo-pranzo, fra meno di mezz'ora devo tornare sulle "sudate carte" e il mio cervello si rifiuta di pensare a qualcosa che sia più serio di un cavallo puzzolente sdraiato nel suo stesso guano (che immagine orribile! :-p).
Leggendo alcuni post su vari blog (tutti maschili), alcuni anche molto datati, spesso è venuta fuori la nozione di "strafica". Premettendo che, almeno una volta nella vita (e se fosse solo una sarebbe da frigidi insensibili) i maschi hanno stilato la classifica delle strafiche tra le amiche e non (cosa infantile ma, visto che anche le donne lo fanno, mi astengo da qualsiasi commento), vorrei proprio una definizione di questo termine.
Un maschietto che mi è molto vicino (il mulo) definisce "strafica" la classica bellona oca priva di cervello (e dicendo questo mi ha anche imitato la gallina che fa l'uovo, cosa che mi ha fatto piegare in due dalle risate! :-D).
Un altro maschietto di mia conoscenza ci ha pure dedicato un lungo post intitolato "strafica certfied". Non so di che periodo sia, comunque andate sul suo blog a cercare (è il Maestro, ovvio).
A parte questa fonte abbastanza autorevole, un'altra fonte descrive la strafica come "donna di grande bellezza che lo farebbe tirare anche ad un impotente", o anche come "donna bellissima, a volte molto provocante, che attira gli sguardi di tutti i maschi, sogno proibito di tutti i nerd che lei mai filerà".
Premettendo che la bellezza è un concetto assai relativo, e che molte donne definite "strafiche" per me non lo erano, invito i maschietti a definire il soggetto. Basta anche un breve commento. A titolo informativo e "scientifico".
Alla prossima

P.S. Ringrazio il Maestro per il commento delizioso al mio post schifoso di ieri. Un consiglio: lascia perdere certi commenti acidi. Sono i soliti noti. Inutile rispondere! :-)

Monday 29 January 2007

SIAMO ONESTI

Inutile nascondersi dietro a un dito: si è quello che si è. Cambiarsi è inutile. Sarebbe come indossare una maschera decisamente ridicola. E chiunque si accorgerebbe che stiamo fingendo, diventando così odiosi.
Bisogna accettarsi per quello che si è. Anche se si vorrebbe essere tutto il contrario. Forse essere quello che si è ha i suoi vantaggi, i suoi svantaggi, ecc... Ma che ci possiamo fare?
Prendiamo me per esempio. Sono una specie di Fantozzi al femminile (ma senza ventrone con pressione di 20 atmosfere :-p). Non so parlare in pubblico, sono timida all'estremo, nessuno ha mai bisogno di me ne mai l'avrà. Sono in poche parole quello che si può definire "poco utile". Vorrei essere estroversa, ma sono più introversa di una lumaca sotto gli artigli di un gatto affamato. Vorrei essere allegra, ma spesso sono più spleenetica di una poesia di Baudelaire. Mi piacerebbe fare battute spiritose, far si che la gente mi cerchi e mi voglia sempre, ma io faccio uno strano effetto: forse sono noiosa.
Eppure sono così. E mi accetto. Non sarò mai popolare, non sarò mai sicura di me (come il Maestro difficile essere sicuri di sé), e mi devo arrendere all'idea che nessuno mi qualificherà mai come "strafica": quelle fanno parte di una categoria alla quale io non apparterrò mai. Non faccio niente per mettermi in mostra, sono un'insicura cronica e ci penso ventimila volte prima di fare qualcosa. Riassumendo, sono un disastro vivente.
A parte pochissime (ma veramente poche) persone che dicono che sono simpatica e mi vogliono bene, sono praticamente indifferente al resto del mondo. Eppure, alla fine, sono quasi riuscita ad accettarmi totalmente.

Dovevo avere circa quattordici anni in questa foto. L'età in cui si hanno le prime cotte. E nessuno mi filava. E chi mai filerebbe una cosa simile? A volte, vedendo questa foto, vorrei tornare indietro per prendermi a cazzotti sul coppino!
Questo post è un tipico esempio di come si può parlare malissimo di se stessi ed esserne orgogliosi! :-)
Alla prossima!

Sunday 28 January 2007

ANCORA POESIE

Si, lo so, qualcuno potrebbe dire "ma non hai niente di meglio da scrivere?". E visto l'altissimo numero di commenti ai miei post, devo avvalorare questa ipotesi. Ma ecco un'altra poesia. E' stupida, schifosa, meglio i post del Maestro ma ultimamente, causa tesi, sono a corto di idee.

UN FANTASMA


Lo hanno visto in tanti

Ci sono le testimonianze

Basta ascoltare

Se si vuole

Lo hanno visto vicino ad uno stagno

Che si specchiava nel suo viso

Ma tempo un battito d’ali

Era sparito

L’hanno visto in cima alla torre più alta

I capelli al vento, lo sguardo altrove

A cercare qualcosa che nessuno vede

E poi si è volatilizzato

Lo hanno visto camminare sul mare

E con le mani formare cerchi di cristallo

In cerca di mani che mai lo sfioreranno

Ed è andato

Nessuno ha però detto

Di averlo visto in un cuore puro

Guardare con occhi nuovi

La bellissima luce prodotta dal sentimento

Ecco dove abita

E lì rimarrà

Troppo nascosto

Per essere avvistato

alla prossima!

Thursday 25 January 2007

POESIOLA IN FRANCESE (petit poème en français)

Probabilmente quasi nessuno capirà il senso di questa poesia (anche io faccio fatica a volte a capire come mai scrissi una cosa simile) però visto che non mi viene in mente altro, la pubblico. Essendo in francese, forse qualcosina si potrebbe capire, anche per chi non ha mai studiato il francese.
Il mio rapporto con la lingua francese è sempre stato controverso. Sarà perchè i francesi mi stanno un pò sulle palle, per via della loro puzza sotto il naso (che non hanno nemmeno il bidet poi!) e il loro sfegatato nazionalismo che nel pieno dell'amplesso nazionale gli fa urlare "vive la France tout le monde est merde". A volte, quando penso al francese, mi viene in mente Poirot con una baguette sotto l'ascella che canta l'inno nazionale francese (bah!).
Questa è la poesia. Fa schifo, lo so. Non odiatemi per questo:

Le soleil et la lune

Je me souvienne

La lune avait donné un rendez-vous au soleil

Le soleil avait répondu oui

Mais quand la lune arrivait

Le soleil n’était pas là

Je me souvienne

Le soleil aimait la lune

Il lui avait donné un rendez-vous

Elle avait répondu oui

Mais quand le soleil se réveillait

La lune n’était pas là

La lune amoureuse du soleil

Le soleil souffrait pour cet amour

La lune voulait mourir

Le soleil était froid comme la neige

Un amour impossible

On dit qui

C’était seulement une légende

Mais c’est vrai

Alla prossima


Sunday 21 January 2007

FRASE DEL GIORNO

I ricchi non vedono di buon occhio i delinquenti. Per forza, hanno paura della concorrenza.
Giusto per chiarire! I soliti noti! :-)
Alla prossima

Saturday 20 January 2007

IMPRESSIONI E COMMENTI SULLA TERZA SERIE DI HOUSE

Per scioccare ha scioccato fin dall'inizio. Vedere House correre non è certo cosa che lascia indifferenti. Eppure...c'era un certo non so che. Insomma, questo nuovo House non era come l'House che avevamo conosciuto ed imparato ad amare.
La prima puntata vede House camminare e correre. E lo vede anche leggermente (anche se di poco) meno bastardo che nelle serie precedenti. L'intreccio giallo si è leggermente lasciato andare a favore di un sentimentalismo pacato che però ha tolto quella patina bastarda al medico zoppo più famoso della televisione.
Non ha deluso, almeno me. Però mi mancava il claudicare lento di House e la sua bastardaggine proverbiale. Ma questo cambiamento è transitorio. Già alla fine della puntata vediamo House che soffre ancora di dolori alla gamba e, all'insaputa del suo amico Wilson, si autoprescrive il Vicodin. La terapia d'urto utilizzata mentre lui era in coma farmacologico a causa delle pallottole sembra non abbia funzionato. Rivedremo presto il caro e bastardo Gregory House claudicare come dio comanda.
Per chi avesse impressioni e commenti, il blog è a disposizione.
Alla prossima

Friday 19 January 2007

SENZA TITOLO


La felicità è come la verità; non la si ha, ci si è.
Per questo nessuno che sia felice può sapere di esserlo.
Per vedere la felicità, ne dovrebbe uscire.
L'unico rapporto fra coscienza e felicità è la gratitudine.
Adorno

Sempre parlando in tema di felicità, stasera la prima puntata della terza serie del Dottor. House. E camminerà senza bastone!

Alla prossima! :-)


Wednesday 17 January 2007

I FILM/3 LA CADUTA: GLI ULTIMI GIORNI DI HITLER

Berlino, 20 aprile 1945: le truppe russe sono a pochi passi dalla città. La guerra, per la Germania, è ormai persa. Adolf Hitler, rinchiuso nel suo bunker, spera ancora di poter risollevare la situazione a proprio favore, ma ormai tutto è perduto. Di fronte alle sue utopie per una Germania del Nuovo Ordine, vive gli ultimi giorni, ingobbito, precocemente invecchiato, umanamente distrutto. Tutti coloro che gli stanno accanto lo avvertono. Chi può, se ne va. Altri rimangono. Quando le truppe russe entrano finalmente a Berlino, il 1 maggio del 1945, Hitler si suicida con la moglie Eva Braun (l'ha sposata poco prima di morire). Con lui se ne vanno anche Goebbels, sua moglie Magda e i loro sei figli. Avvelenati con il cianuro. La misera fine dell'uomo che voleva dominare il mondo. La Germania che fa i conti con il proprio passato, che li tormenterà fino a quando l'uomo vivrà sulla Terra.
Il film, premiato a Cannes, ha sollevato molte polemiche. C'è chi lo ha definito un capolavoro, e chi ha accusato il regista di aver creato una figura di Hitler troppo umana. Ma Hitler era comunque un uomo, anche se è stato dipinto come uno dei peggiori mostri della storia. E l'attore che lo interpreta è bravissimo. Bruno Ganz, svizzero di Zurigo, è sicuramente degno di questo ruolo, per niente leggero. Ma anche gli altri attori sono superbi.
La base storica è garantita, grazie anche ai diari della segretaria di Hitler, Traudl Junge, che visse con lui nel bunker fino alla fine.
E' un film che solleva molti interrogativi e anche riflessioni. Perchè uccidere inoltre sei bambini innocenti? I russi violentavano le donne, ma amavano i bambini. Sicuramente ai sei bimbi di Goebbels non avrebbero torto un capello (del resto la più grande aveva 12 anni e non rischiava di essere violentemente deflorata). Ma Magda era una fanatica di Hitler. Mai avrebbe permesso che i figli vivessero in un mondo senza il Nazionalsocialimo. Lei diceva "i miei figli, li ho fatti per il Fuhrer". C'è chi dice che l'unico figlio maschio della coppia fosse figlio di Hitler, ma sono solo supposizioni. Forse uccidere i suoi tre figli è stato l'ultimo atto di amore di una madre verso dei bambini che avrebbero avuto un futuro da incubo. Chissà.
I corpi di Hitler ed Eva Braun furono sepolti nel territorio della ex Germania Est e negli anni settanta furono fatti sparire. Il resto è storia.
Un film che consiglio a tutti. Stasera, alle 21.00, su Rai 1.
Alla prossima

Tuesday 16 January 2007

FOLLIA

Ormai rifiuto di capire, perchè capire è assolutamente impossibile. Un vortice di immagini, voci, colori, rumori. Tutto quello che dovrebbe essere chiaro, anche la cosa più banale, diventa un miscuglio incomprensibile.
All'inizio tutto sembra facile. Ma si, pensi, dai che ce la faccio! Poi ti rendi conto che, più ti impegni, e meno riesci a raggiungere l'obiettivo. E quando sei ad un passo dalla meta, la terra comincia a franare sotto i piedi, inghiottendoti.
Tutto è follia, illusioni, assurdità. I surrealisti avevano visto giusto: quello che agli occhi di un essere "normale" è assurdo, è in realtà specchio di quello che avviene quotidianamente sotto i nostri occhi. L'incapibile, l'inconcepibile.
Mi arrendo: smetto di provare a capire. E' impossibile. Forse non sono abbastanza intelligente. Magari mi dò all'arte surrealista...

Concludo questo breve e allucinato post (scusatemi, oggi ho iniziato a leggere "Le visionnaire" di Julien Green, un libro allucinato che più allucinato non si può) per ringraziare ancora una volta MaryLo per avermi fatto gli auguri, e anche coloro che sul mio account di MySpace mi hanno detto "Happy Birthday", pur non conoscendomi. La cosa mi ha stupito perchè questi me li sarei aspettati da chi considero amico, che in realtà non si è fatto sentire. Ma non importa.
Alla prossima!

Friday 12 January 2007

RIFLESSIONI SULLA STRAGE DI ERBA

Sono basita. Annichilita. Non so quale altro termine usare. Ma del resto, una cosa simile non è facile da spiegare a parole.
I coniugi Romano hanno finalmente confessato: sono stati loro ad uccidere Raffaella Castagna, il figlioletto di tre anni e la madre di lei, Paola, nonchè ad accoltellare il vicino di casa e ad ucciderne la moglie. Ma la cosa più sconcertante è che avevano premeditato la cosa da tempo. Avevano osservato la famiglia, aspettato che il marito tunisino della donna se ne andasse in Tunisia per colpire. Così il primo sospetto sarebbe caduto sul tunisino che, come tutti quelli della sua razza, sono violenti, stupratori e assassini. Invece i mostri erano i "civilissimi" vicini di casa. Come al solito, il meno sospettabile è il più pericoloso.
E' stata la donna ad uccidere il bimbo. Con una coltellata alla gola. E' morto dissanguato. In circa mezz'ora. Ancora adesso mi domando come possa un essere umano infierire con tanta crudeltà su un bimbo indifeso. Ma del resto una persona che viene definita "normale" non può comprendere i meccanismi oscuri e arcani di una mente malata.
Perchè la signora Rosa Romano era sicuramente una psicolabile. Maniacale all'estremo. Un minimo rumore la rendeva furiosa. Non aveva potuto avere figli, e la cosa la distruggeva. Chiaramente aveva sviluppato un'avversione verso quella famiglia non solo perchè, a sua detta, erano "rumorosi", ma anche perchè Raffaella aveva un bimbo, e lei no. E questa avversione si era trasformata in odio. Ci vorrebbe quella vecchia sola di Freud: sicuramente ci darebbe una diagnosi dettagliata!
Programmare un omicidio, sterminare una famiglia: quattro persone non ci sono più. Una vita stroncata ancora prima di iniziare seriamente a capire che cosa lo aspettava. Perchè? Perchè facevano casino? E se avessero abitato qui, con dei vicini che più caciaroni non si può, che avrebbero fatto? Gli avrebbero aperto il cranio con un martello pneumatico?
Non sta a me giudicare gli istinti arcani che si nascondono in una mente malata, né tantomeno fare del moralismo. Ma sono morte quattro persone. E per mano di "rispettabilissimi cristiani". E' facile, però, far cadere la colpa sugli extracomunitari "sporchi, cattivi, stupratori". Di casi così ne abbonodano. Basti ricordare la strage di Novi Ligure, per esempio. Ma questa è un'altra storia.
alla prossima

P.S. Volevo concludere con il dire che oggi è il compleanno di codesta persona:
Lei ringrazia tutti quelli che le sono stati vicini sia per gli auguri che per tutto il resto.
Un bacio :-)
P.P.S. quella persona sarei io! :-p

Thursday 11 January 2007

DISINTOSSICARSI DA HOUSE

Inutile far finta di niente. Inutile dire "non è colpa mia!". Mi sono illusa, e ho perso. Ho detto, stupidamente: "solo un dvd. Che cosa possono farmi quattro puntate?". E' stato l'inizio della fine.
Come Gregory House è dipendente del Vicodin, io sono dipendente da "House MD". Se non lo seguo almeno tre volte la settimana (compro i dvd della seconda serie con tv sorrisi e canzoni), ecco i seguenti sintomi: giramento di testa, mani due spugne, salivazione azzerata, lingua felpata, occhi pallati, manie di persecuzione.
Non riesco a fare a meno della sua incredibile bastardaggine, della sua anarchia medica che lo spinge ad atti assurdi (la puntata che ho visto ieri per esempio: pur di curare una donna, a detta di tutti affetta da sindrome di Munchausen ma in realtà malata di altro, mischia il suo sangue con quello di un altro paziente e poi le inietta l'insulina al fine di provocarle un attacco di convulsioni) ai limiti del crimine.
E' cinico, bastardo, ecco perchè lo adoro. Non è bello, ma è il medico che vorrei avere. Potrebbe essere pungente all'estremo, ma almeno saprei che troverebbe il mio problema. E' il medico che ci vorrebbe per la sanità italiana, visto come sono conciati i nostri ospedali. Oddio, forse uno così rischierebbe di finire in galera e di rimanervi, nella realtà. Forse è meglio che resti un personaggio fittizio. Il mondo non è ancora pronto per House! :-D
Ogni venerdì le repliche della prima serie. Non me ne perdo una. Da venderdì prossimo al via la terza serie. Mi prudono già le mani.
Qualcuno sa come disintossicarsi dalla "Sindrome del dottor House"? Accetto suggerimenti.
Alla prossima :-D

Wednesday 10 January 2007

CI VUOLE FORZA D'ANIMO MA SOPRATTUTTO PAZIENZA

Inutile nascondere la testa sotto la sabbia e fare finta di niente. Per ottenere anche piccoli risultati (per non dire miseri) bisogna avere tanta pazienza e tanta forza d'animo.
Niente nella vita ti viene regalato. E se tutto arriva in fretta, ed è stranamente meraviglioso, beh nel giro di poco lo perderai. E cadrai ancora più in basso di quanto non avresti potuto prima.
Bisogna sputare sangue e mandare giù molti rospi (tutto in senso metaforico ovviamente. Non credo che i rospi siano gustosi, e se si sputa veramente sangue forse si sta leggermente male). Bisogna sudare, piangere, a volte disperarsi. E darsi da fare. Molto. Prima o poi i risultati si vedono.
Per diventare qualcuno a volte ci vogliono venti, trent'anni. E arrivi alla fine ad essere realizzato e se ti va bene vivrai ancora qualche anno per goderti la fama, se ti va male muori pure e ti incazzi pure un tantinello!
A volte non ci riesci nemmeno, e crepi come l'ombra che sei sempre stato (questo succederà sicuramente a me).
Ho pazienza. Ma ne ho poca. Beh, mica mi illudo! Non andrò sicuramente molto lontano. Ma almeno ci provo. Anche ottenere una piccola nicchia nella vita è sempre comunque meglio che non avere niente.
Un post assurdo? Può darsi. Non si è obbligati a leggerlo. E visto i pochi visitatori del mio blog, è ovvio che molti colgono questo mio consiglio.

Sunday 7 January 2007

PROVERBIO CINESE



Siediti sul greto di un fiume e
aspetta di veder passare
il cadavere del tuo nemico.

Saturday 6 January 2007

I FILM/2 AMICI MIEI

"Che cos'è il genio? È fantasia, intuizione, decisione e velocità di esecuzione", dice il Perozzi in "Amici miei". E questo film è proprio questo: genio, fantasia, intuizione, commedia, ma anche favola amara di quegli anni a cavallo tra la fine del miracolo economico e l'inizio degli anni di piombo.
Girato nel 1975, il film racconta l'amicizia virile tra cinque cinquantenni fiorentini: il conte decaduto Mascetti, il giornalista Perozzi, il barone della medicina Sassaroli, il barista Necchi, l'architetto Melandri. All'apparenza felici delle loro vite, in realtà sono delle figure problematiche e a volte patetiche, che trovano nella loro inossidabile amicizia e nei loro scherzi (zingarate) l'unica ragione di felicità e l'unico stimolo a vivere. Sono personaggi in realtà tristi e rassegnati: il Mascetti si è mangiato tutto il suo patrimonio e quello della moglie Alice, e vive di sussistenza pur non rinunciando alle avventure proibite e ai sogni di nobiltà; il Melandri è alla continua ricerca di una donna, bisogno tanto impellente che lo spinge anche ad allontanarsi dagli amici per poi ravvedersi all'ultimo momento; il Perozzi soffocato da una moglie grigia e da un figlio altrettanto grigio e cerca una ventata di aria fresca nelle continue e pericolose avventure extra-coniugali; infine il Sassaroli, barone della medicina, single e annoiato. Tutti insieme, come nell'ultimo tentativo di allontanare la realtà brutale e grigia che li circonda, vivono di scherzi a volte pesanti. Famosa è la "supercazzola" (Supercazzola prematurata con scappellamento a destra o sinistra per due come se fosse antani), vero e proprio cavallo di battaglia del Mascetti. Altrettanto famosa la scena dello schiaffeggiamento dei passeggeri affacciati al finestrino del treno.
Il finale è amaro, il che fa che della commedia un'amara riflessione della condizione umana. La morte del Perozzi, l'ultimo tentativo dei quattro superstiti di gabbare la morte, fanno di questo film l'ultimo capolavoro della commedia all'italiana. Merito anche del genio di Monnicelli, maestro della commedia italiana, e del grande cast, tra i quali il mattatore per eccellenza Ugo Tognazzi
e il grande, da poco scomparso, Philippe Noiret (il Perozzi).
Non a tutti un film come questo può piacere. Molte femministe potrebbero trovarlo un film sessista, mentre la comicità potrebbe non essere capita da tutti (specialmente la supercazzola). Inutile poi negare che alcune zingarate sono decisamente un pò pesantine (memorabile quella del Necchi che sfoga i suoi bisogni corporali nel vasino del figlio dei padroni di casa alla festa dove si sono impunemente autoinvitati per poi far ricadere la colpa sul povero bimbo), ma sta proprio qui il cuore del film: la crudeltà e il patetismo dei protagonisti riflette il mondo italiano di quegli anni, la crisi esistenziale dell'umanità, con ancora negli occhi un miracolo economico ormai morto e la minaccia degli anni di piombo che stavano sopraggiungendo. Il tutto mescolato al genio di Monnicelli, sicuramente ultimo superstite del buon cinema italiano.
Credo che sia tutto.
Alla prossima.

Thursday 4 January 2007

HOUSE MD

E' bastardo, cinico, misogino, arrogante. Eppure è un genio. Tutti lo odiano. Ma alla fine non possono fare a meno di dirgli "grazie". Lui non si scompone mai. Un grazie da lui è difficile da ottenere. Non parla con i pazienti. "Tanto mentono sempre" dice lui. Ma ti salva la vita. E' il dottor Gregory House.
Non è difficile capire il perchè di tanto successo. Le puntate sono intriganti, e mescolano sapientemente medicina e giallo. La malattia è il misterioso colpevole che House e la sua equipe devono a tutti i costi trovare. E ad ogni mezzo. E ci riescono sempre.
Le patologie mostrate nel telefilm sono molto rare, ma non impossibili. Le spiegazioni sono scientifiche, anche se non sempre corrette (in una puntata si parlava di trapianto di midollo spinale. Caso mai di midollo osseo! Ma poteva anche essere un errore di traduzione). E l'attore che lo interepreta è bravissimo.
All'inizio, quando gli offrirono la parte, Hugh Laurie lesse il copione e si domandò come un personaggio tanto cinico e bastardo potesse conquistare i telespettatori. Eppure è diventato un vero e proprio fenomeno. Amato da adulti e adolescenti. Il fascino del bel tenebroso ha colpito ancora (personalmente lo trovo un pò bruttino. A parte gli occhi, che sono stupendi :-p).
Ora House Md è arrivato alla terza serie. In Italia uscirà a metà gennaio. Vedremo per alcune puntate House camminare e correre senza il suo bastone. Solo per alcune puntate. La scusa di copione è una terapia ad un farmaco usato quando House (ultima puntata seconda serie) è stato colpito da due pallottole. La realtà è che Hugh, a furia di claudicare, ha avuto dei problemi alla schiena! :-)
Per chi non lo avesse mai visto, lo consiglio. Per chi lo vede, non ho nulla da dire.
Un saluto

Wednesday 3 January 2007

LA STORIA INFINITA

Qualcuno si chiederà come mai parlo di un libro che ha quasi trent'anni invece di parlare di cose ben più "interessanti" quali tette, culi, o magari la futura "presunta" apparizione del Maestro in TV (ho appena letto il post, il commento salace di mia cugina, ma comunque non ne parlo perchè non conosco bene i fatti! :-p).
Questo libro è semplice, ma decisamente ben fatto. Scritto sicuramente sulla scia di Tolkien, è all'apparenza banale e scritto per un pubblico infantile. Ma se ci si sofferma un poco sul testo, ci si rende conto che è pregno di significato. Prima di tutto le allegorie: Fantasia è il mondo della fantasia dell'uomo, minacciato dal Nulla perchè gli uomini hanno smesso di sognare e di leggere a favore dell'alienante TV. Indubbiamente questo regno rappresenta anche tutto ciò che dell'umanità era bello e che sta passando, nonchè il passaggio dall'infanzia all'adolescenza. Ma soprattutto è chiaro il riferimento ad una storia capace di "rapirci" e trasportarci nel libro. Come succede con "La storia infinita". Bastian, il protagonista, viene letteralmente scagliato nella storia. Noi nei siamo rapiti mentalmente, come se fossimo vittime di un sortilegio. Questo, naturamente, sempre per coloro che amano un certo genere di libri. O che amano in modo indiscriminato la lettura.
Il successo del libro, uscito nel 1978, è stato tale che viene prodotto un film, uscito nel 1984:
Dal punto di vista delle immagini il film è decisamente obsoleto: gli effetti speciali computerizzati di oggi sarebbero in grado di rendere meglio le immagini del volo di Falkor, il fortuna-drago, o della distruzione del regno di Fantasia operato dal Nulla. Anche la storia, alla fine, è leggermente deludente: si ferma alla prima parte del romanzo, quando Bastian da un nuovo nome all'imperatrice bambina e permette la rinascita di Fantasia e dei suoi abitanti. Il finale del film lo vede in groppa a Falkor mentre si vendica dei suoi compagni di scuola che lo hanno gettato nel bidone della spazzatura! Indubbiamente il libro è più ricco. Si è tentato di compensare con un seguito decisamente orribile, che non può essere paragonato al primo. Per non parlare poi del terzo film, talmente ridicolo da sembrare comico.
Inutile però negare che questo film ha stregato un'intera generazione di bambini, ora tutti ventenni, e che forse non attecchirebbe sulla nuova generazione, abituata com'è a videogiochi o effetti speciali grandiosi e affascinanti. Ma rimane comunque un piccolo cult del genere fantasy, una pietra milirare e un ricordo dei primi film con effetti speciali computerizzati ( i primi in assoluto sono stati quelli della saga di Guerre Stellari).
Certo, questo film ha messo in luce i tre attori principali, la cui carriera cinematografica non è assolutamente decollata. In compenso, l'attrice che interpretava l' imperatrice è oggi una bravissima ballerina, Bastian è diventato un ottimo fotografo e Atreiu il guerriero...beh, adesso è un tamarro coperto di tatuaggi. Vi risparmio la foto.
La colonna sonora è ricordata solo grazie alla canzone "never ending story" di Limhal. Unica sua canzone, poi è sparito (per fortuna) dalla scena musicale!
Alla prossima