Wednesday 13 June 2007

SENZA TITOLO

Un pò di senso di colpa in buon stile kafkiano non guasta mai...

Con le orecchie tappate
ad ascoltare i bisbigli oscuri e taglienti.
Con gli occhi chiusi
incapace di non vedere occhi ostili
che giudicano delle mie colpe astratte.
Sono colpevole eppur sono innocente
E' facile giudicare ma difficile capire
Sono io dunque colpevole
di tutti i mali?

Sono cose che capitano, specie se si è circondati di persone che non sanno per niente ciò che vogliono...
See ya :'-(

3 comments:

Anonymous said...

Credo che per quanto ci si impegni in questo mondo e' difficile evitare di giudicare persone, fatti, eventi. Trarre giudizi, soprattutto quando negativi, e' la cosa piu' facile da fare. E' una cosa che si fa anche involontariamente perche' comunque ci fa sentire bene nel pensare che che qualcosa di peggio. Ma questo non significa che sia giusto: perche' per ogni giudice c'e' un giudicato, perche' dietro ad un giudizio c'e' troppo spesso una realta' che non si conosce o che non si desidera conoscere. E troppo spesso, abituati ad essere giudice, giuria e legge, si lascia scadere il giudizio in pregiudizio, imputando pensieri mai espressi a persone che mai li avrebbero espressi solo perche' noi pensiamo di conoscerli meglio di quanto loro conoscano loro stessi.

Non conosco i fatti che ti hanno portato a scrivere quelle parole e provare quelle sensazioni, ma conosco purtroppo bene la sensazione che stai vivendo e mi dispiace. Ci si ritrova purtroppo in un vortice dal quale non si riesce ad emergere, perche' ogni cosa che si dice finisce inevitabilmente ad essere ritorta poi contro di noi. Ogni tentativo di farsi comprendere diventa un tentativo di giustificare le proprie colpe e, pertanto, conferma del fatto di essere colpevole.
Ed e' orrendo...

Anonymous said...

Scusa se non mi sono fatto sentire per molto tempo, ma adesso sono veramente immerso in un mare di esami. ne devo dare ancora tre, e spero di darli per la fine di questa sessione oppure tutto mi si sballa. mamma mia, sono fuso.
comunque, per quanto riguarda questo post, ecco il mio commento: è facile giudicare una persona per gli abiti che porta e per il suo bel viso angelico, senza vedere ciò che ci sta dietro. è facile dire "ma che bravo ragazzo", per esempio, senza sapere magari che questo bravo ragazzo è un maestro in fatto di bugie.
se ti è sucessso quello che ti è successo non è colpa tua. è scocciante lo so (spero non capiti a me o ribalterò l'università :-P). ad ogni modo, sappi che tu hai fatto quello che dovevi fare, e lo hai fatto per te, non per loro. hai avuto sempre bei buoni voti e quello che hai studiato non lo hai perso. se non fosse stato per te probabilmente annegherei ancora nella mia scarsa conoscenza dell'inglese e se adesso ho un livello sufficiente per passare la prova linguistica all'università è grazie a te (comunque prima di fare il TOEFL una ripassatina me la daresti? :-P)
Alla prossima! :-)

Anonymous said...

Leggendo le parole dell'Ingeggnere nella seconda parte del suo messaggio immagino che sia successo qualche problema con l'universita', anche se non riesco a comprendere cosa sia. Il discorso che compie lui e' corretto e sacrosanto nella parte in cui accenna al fatto che tutto cio' che fai lo devi fare per te e non per gli altri. Anche se, a volte, compiendo un percorso di studi si finisce per essere guidati piu' dalle aspettative degli altri che dalle proprie, ed io lo so bene essendomi ritrovato incatenato per 5 anni ad una vita che non desideravo. Ora sto lottando per la mia indipendenza... non so come finira' la lotta, ma voglio appunto ragionare nell'ottica di fare le cose solo seguendo quello che e' il mio desiderio, la mia idea, non piu' le aspettative di altri. Perche' questa e' la mia vita e devo essere io a gestirla ed a viverla. Sii sempre tu stessa a gestire e vivere la tua vita e non fare mai nulla solo per gli altri e non vedere mai nulla fatto solo per gli altri, o saranno gli "altri" a vivere la tua vita invece di te.

Le parole dell'Ingeggnere nella prima parte del messaggio, invece, mi ricordano molto una vecchia canzone dei Nomadi, che mi permetto di lasciarti:

Come potete giudicar
come potete condannar
chi vi crediate che noi siam
per i capelli che portiam
facciam così perché crediam
in ogni cosa che facciam
E se vi fermaste un po' a guardar,
con noi parlar
vi accorgereste certo che
non abbiamo fatto male mai

Quando per strada noi passiam
voi vi voltate per guardar
ci vuole poco a immaginar
quello che state per pensar
ridete pure se vi va
ma non dovreste giudicar
E se questo modo di pensar
a voi non va
cercate solo di capir
che non facciamo male mai

Come potete giudicar
come potete condannar
chi vi crediate che noi siam
per i capelli che portiam
facciam così perché crediam
che nessun male si possa fare
E se vi fermaste un po' a guardar,
con noi parlar
vi accorgereste certo che
non abbiamo fatto male mai
oh mai mai
no mai mai.......