Thursday 21 September 2006

VIVA GLI SPOSI!

Oggi i miei vicini, dopo dieci anni di fidanzamento ufficiale, si sono sposati.

È stato come nelle migliori tradizioni dei matrimoni nostrani. Già alle nove del mattino il vialetto comune delle villette ove abito io era pieno di parenti infighettati e profumati. Un allegro chiacchiericcio riempiva il silenzio di una comune mattina lavorativa di inizio autunno.

Giustamente e per cordialità ho fatto gli auguri alla sorella, al fratello e ai genitori della sposa. Loro, essendo estremamente gentili e cordiali, mi hanno invitato a casa loro dove, insieme agli altri vicini, ci hanno offerto dolci e da bere. Era un bel quadretto familiare, allegro e pieno di spirito.

La sposa è scesa all’ultimo minuto. Come nelle migliori tradizioni nostrane. Emozionantissima, bianchissima, con un vestito meraviglioso. Era sorridente e allegra (e chi non lo sarebbe, nel giorno del suo matrimonio?).

In chiesa. Foto, foto e ancora foto. Quello che si è svolto in chiesa è noto a chiunque abbia assistito almeno una volta nella vita ad un matrimonio. Poi sono tornati a casa e andati via di nuovo. Al ristorante. Gli sposi, dopo le formalità e le foto, arriveranno al ristorante attorno alle tre del pomeriggio. Si rimarrà al ristorante fino alle sette, forse anche otto di sera. Voglio rammentare che fino a quell’ora non si smetterà di mangiare. Poi ancora a casa, fino a mezzanotte. Come da copione. Poi gli sposi andranno a letto, sfiniti. Di tempo per trombare ovvio che non ce n’è. Sfatiamo subito il mito della “prima notte di nozze”.

Precisiamo subito: non sopporto i matrimoni. Ai matrimoni mi si gonfiano sempre i piedi per via delle scomodissime scarpe che devo indossare, perché con certi abiti dannazione si abbinano solo scarpe con il tacco, e per giunta scomodissime (vorrei conoscere il misogino che ha inventato le scarpe con il tacco!).

E poi, se sei la sposa, sei il centro dell’attenzione per chiunque. Ovvio che per uno che è superbo ed egocentrico all’estremo il giorno del matrimonio è il momento più bello della propria vita. Amato, adorato e riverito da tutti, quasi fossi una regina (i miei vicini, per fortuna, non sono così). Io, ad essere al centro dell’attenzione, mi sento male. Odio gli occhi puntati su di me. Odio il vestito bianco che indosserei solo una volta nella vita. E poi: foto, foto, foto e sempre foto, i il bouchet, e la cerimonia e i binis (confetti in dialetto lombardo)…MI GIRANO LE BALLE! Dite poi che sono asociale se volete, ma ci si può aggregare in una allegro quadretto sociale anche con un semplice e sobrio matrimonio civile.

Il matrimonio in chiesa? Con organo e prete che, con voce agnellata e occhi viscidi, celebra un noiosissimo matrimonio? Io sono atea. Ma ci vedete un’atea in chiesa a sposarsi? (se mai deciderò di compiere l’insano gesto). Certo mia madre lo vorrebbe. Io, in abito bianco, visetto timido e quasi sul punto di piangere come una vergine alla prima notte di nozze…mi viene da vomitare! E se poi mi scappa uno di quei momenti di pazzia improvvisa di sui sono spesso vittima? Potrebbe partirmi una bestemmia tale da far crollare la navata centrale della chiesa! No, meglio evitare una simile tragedia per la religiosità cristiana!

Per oggi è tutto. Anche perché non avrei altro da dire, se non augurare loro di essere felici. Ma del resto li conosco: sono persone intelligenti e non hanno commesso un passo affrettato. Non come una mia conoscenza che, conosce una ragazza che vive in Ecuador da tre settimane e ha già programmato di sposarla! (ogni riferimento a persone vissute o viventi è puramente casuale! :-p).


5 comments:

Anonymous said...

:D Ancora il finale col tizio di nazionalità non italiana e la tiaizia dell'Ecuador??? E basta con sti due, ma lasciali sposare, alla fine saranno cavoli loro no? :)

E poi la trombata della prima notte di nozze non è un mito, è una usanza... e se sei anche stanco e non ne hai voglia LO DEVI FARE COMUNQUE!!! :)

Gli impegni coniugali si rispettano!!!

Anonymous said...

e chi ha detto che non c'è tempo per jus primae noctis?
La tradizione arcaica, antico medievale, impone che il mattino dopo, debba essere esposto alla finestra il lenzuolo "usato" durante la notte, e questo (tanto per non sfatare un po' di miti) DOVRA' NECESSARIAMENTE riportare una macchia di sangue al centro: importante testimonianza per la popolazione affine che durante la notte, lo sposo ha ben fatto il suo dovere di marito e la sposa abbia fornito la prova tangibile che l'aver indossato l'abito candido non sia stato un sopruso, o peggio un peccato.

Anonymous said...

A me sto discorso del letto sporco di sangue mi fa venire i brividi!E mi crea anche una sorta di disgusto.


p.s. consiglio a tutti la pasta con l'olio e la ricotta secca grattata sopra. Mooolto buona!

Anonymous said...

Sai che la ricotta della provincia la scavano via dal mio prepuzio?
Spero che ora ti rivenga su la pasta che hai mangiato! :D

Anonymous said...

Beh se hai la ricotta sul prepuzio ti consiglio un detergente e una costante igiene intima. L'ho letto questa mattina, ho vomitato la colazione... ti odio! :D