Tuesday 26 September 2006

BISCE VS VIPERE

Molte persone possono essere anche viste così: come rettili striscianti. Ma ci sono serpenti e serpenti.

I maschi possono essere più comunemente associati alle bisce. Mordono, ti fanno male ma non ti ammazzano alla fine. Perché i maschi non sono veramente pericolosi. A volte sono rozzi, spacconi, pensano di aver capito tutto del mondo ma in realtà sono solo debolucci e neanche tanto bravi ad aggirare donne scaltre. E poi gli uomini, siamo sinceri, conoscono un certo limite nella cattiveria oltre il quale non vanno.

Le vipere sono invece più subdole. E questi sono le donne. Perché ti morsicano e quando lo fanno ti avvelenano. E quando ti accorgi che ti hanno morso è ormai troppo tardi. Nella maggior parte dei casi cadi morto stecchito. Le donne quindi, quelle scaltre però, sono decisamente pericolose e bisognerebbe guardarsi le spalle. Quando si mettono in testa di far del male a qualcuno, inoculano il loro veleno e lo uccidono. Che esso sia uomo o donna, non importa. Quelle più resistenti non moriranno, e a loro volta inoculeranno il veleno nel corpo delle vipere che le hanno prima morse. Una gara all’ultimo morso.

Per quanto riguarda gli uomini, difficilmente si salvano dal veleno delle vipere. Perché queste qui hanno il buon tatto di fingersi ingenue e innocue. L’uomo, che si sente forte per natura (mi riferisco qui a quelli poco svegli) si sente al sicuro di fronte a questi esemplari femminili e abbassa la guardia. Anche perché pensa di poterle controllare, cosa che credono tutti coloro che non vedono ad un palmo dal loro naso. Ma se c’è una cosa impossibile, questa è sottomettere una donna scaltra. Migliaia di uomini ci hanno provato durante i secoli. Hanno fallito tutti, miseramente. E sono finiti morti avvelenati.

Quindi maschietti guardatevi le spalle sempre, di fronte a donne troppo dimesse. In molti casi lo sono proprio, in altri stanno solo aspettando il momento giusto per inocularvi il veleno.


1 comment:

Anonymous said...

beh, se è questo il modo per procurarsi, la dolce morte, ben venga: ne sarà comunque valsa la pena.
E comunque, a volte si sopravvive: dipende dall'entità del veleno, e poi "quello che non ti uccide, ti rinforza"