Saturday 23 September 2006

PERSONE CHE HO CONOSCIUTO DA VICINO: (3) M. L’INGEGNERE ELETTRICO

Lo conosco da anni, ma è ultimamente che le sue perle di “saggezza” sono venute a galla. M, naturalmente, non ha niente a che vedere con l’ingeggnere. Il primo è già ingegnere, il secondo deve ancora iniziare i corsi. Il secondo, inoltre, è dotato di una finezza mentale e di un’elasticità che sicuramente gli permetterà di avere più successo nella vita. Anche se, quando era piccolo, almeno una volta alla settimana si chiudeva il coso nella zip dei jeans (mi ucciderà per questa confessione :-p).

M., è una persona simpatica, prima di tutto. E non è nemmeno poi stupido, nonostante le apparenze. E’ un ingegnere elettrico. E come tale, può “permettersi di scegliere ogni lavoro”. Infatti adesso, dopo decine di colloqui a vuoto, ha “scelto liberamente” di fare l’apprendista in una piccola azienda di progettazione. Il suo lavoro è di enorme responsabilità: fa copia e incolla tutto il giorno e scartabella cataloghi di manufatti elettrici, che ormai conosce a memoria.

Conosce tutto della sua specializzazione, con davanti i libri su cui ha studiato. Senza, è meglio non fargli domande.

È un grande amatore. Tutte le donne dai quaranta ai cinquantotto anni lo amano alla follia. Lui però, dopo averne amate tante, ha scelto con una donna di quarant’anni, con cui vive da qualche mese. Di lei sappiamo molto ma non l’abbiamo ancora vista. Speriamo sempre, io e il mulo di poterla incontrare.

Con questo non voglio assolutamente offenderlo. Alla fine lui si impegna, e ce la mette tutta. Se tutti lavorassero come lavora lui, sicuramente l’economia italiana andrebbe meglio. Ma gli manca la logica. Non è in grado di collegare tra di loro i suoi pensieri. Le sue conoscenze, che sono tante, sono tante perline sparse nel suo cervello. Il loro utilizzo è nullo, senza il filo che le lega. E lui non ha quel filo.

Quando lo senti parlare ti viene da ridere. Fa dei pensieri molto banali e stupidi, ma a volte è capace di profonde riflessioni. Poi, pateticamente, ricade nel ridicolo.

Vive di stereotipi ormai vetusti. Sa che l’odore della pelle eccita le donne. Allora, per evitare di coprire il suo odore inebriante con inutili odori di saponi e deodoranti, si lava il minimo indispensabile e non si deodora. A volte tende a mettersi sottovento e a far si che il suo odore vada in giro. Non è bello trovarsi nei paraggi. Si è fatto crescere un pizzetto che assomiglia molto alla foresta amazzonica durante la stagione delle piogge. Ma, si sa, la barba è “virile” e alla donne piace. Anche quando è sporca di cose innominabili! :-(

È un gran cultore di aglio e peperoncino. Per lui sono la panacea di tutti i mali, dalla diarrea al cancro ai polmoni. Ne mangia in enorme quantità, ovunque e in qualunque momento. Quando li ha mangiati, specialmente l’aglio, si sente. Bisogna cambiare l’aria nel locale dove ha soggiornato.

Ha interessanti prospettive per il futuro”. In poche parole, lui è convinto che arriverà in alto, che diventerà dirigente, che guadagnerà un mucchio di soldi e che avrà una bella e formosa segretaria che si scoperà violentemente ogni giorno sulla sua scrivania in mogano, prima di tornare a casa. Se lui fa il lavoro che fa, dice sempre, è perché in Italia c’è crisi. È fiducioso nella fine della “crisi” e nell’avvento di un nuovo domani, in cui lui sarà qualcuno. Perché lui è “ingegnere” e sa “quanto vale”. Lui sa che arriverà in alto, ma non si rende conto dei suoi limiti. Sinceramente non me la sento di far sfumare i suoi sogni. Anche se non è nemmeno in grado di riconoscere la fase in un circuito elettrico.

Lo so che dopo tutto ciò è facile giudicarlo male. Ma alla fine, è un bravo ragazzo. E poi, in fondo, si impegna veramente tanto.

4 comments:

Anonymous said...

che si può dire... il ritratto calza, soprattutto nell'ultimo paragrafo. Magari se un giorno troverà qualcuno che riesca a fungere da catalizzatore nella sua metamorfosi da bruco a farfalla, riuscirà a sentirsi veramente realizzato. Lo auguro di tutto cuore.
bye

P.S.
comunque può capitare di chiudersi la propaggine del piacere fuori dai pantaloni: generalmente succede a chi ha un maggior ingombro e quindi è più difficile da riporre... :-P

Anonymous said...

Ma che bel quadretto!!!

PS: chiudersi la propaggine nei pantaloni secondo me è una cosa quasi inattuabile. E non per le dimensioni (delle mie non mi lamento) ma perchè generalmente prima si ripone la propaggine nella pratica biancheria intima, che dovrebbe impedirti di avere parti importanti nella traiettoria delle cerniere!

Anonymous said...

Beh, ti posso garantire che lui è riuscito nel quasi impossibile. Del resto, già allora aveva l'anima da ingegnere.
Ad ogni modo,visto che non ti lamenti delle tue propaggini, perchè non le mostri al pubblico del blog?

Anonymous said...

Se il Maestro mostra il prepuzio, io potrei mostrare le tette...ma...ma c'è ancora qualcuno che non mi ha visto le tette?

SCHERZOOOOOO